Appalti in Calabria, obbligo di dimora per il presidente Oliviero
Il governatore avrebbe esercitato "pressioni indebite" sui dirigenti dell'assessorato al Turismo. L'esponente dem in sciopero della fame per protesta
Obbligo di dimora nel comune di residenza per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Il governatore “Pd” avrebbe esercitato “pressioni indebite” sui dirigenti dell’assessorato regionale al Turismo al fine di far ottenere all’imprenditore Gaetano Ottavio Barbieri, arrestato stamane nell’ambito dell’operazione che vede lo stesso governatore indagato per abuso d’ufficio, la liquidazione di ingenti somme.
Lo scrivono i magistrati della Dda di Catanzaro che avevano chiesto per Oliverio gli arresti domiciliari al Gip, il quale ha disposto invece l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Il finanziamento in questione si riferisce agli impianti sciistici di Lorica, nota località turistica della Sila. L’intervento di Oliverio si sarebbe reso necessario a fronte delle perplessità emerse negli uffici regionali circa la mancata esecuzione di tutte le opere previste da parte dell’impresa di Barbieri, elemento legato, secondo a Dda, al clan Muto di Cetraro.
“L’adozione, in extremis, del decreto di liquidazione” si legge nell’ordinanza del gip Pietro Caré “appare il frutto della convergenza di una serie di interessi, quello del privato Barbieri di vedersi sostanzialmente anticipata la provvista finanziaria necessaria a pagare materiali non ancora saldati e, spesso, neppure consegnati, e quello dell’apparato amministrativo-politico di portare a termine a tutti i costi un risultato di spesa sul Por 2007/2013, pena il rischio di disimpegno dei fondi e comunque di insuccesso politico”.
In tale contesto, scrive il magistrato, è “documentata l’ingerenza, certamente indebita perché in violazione del principio di separazione fra la funzione di indirizzo politico e quella di concreta gestione amministrativa, del Presidente Oliverio sui funzionari del Dipartimento Turismo” per indurli “ad una sostanziale rivisitazione delle proprie iniziali determinazioni”.
Mario Oliviero in sciopero della fame
“Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame”. È questa la risposta – su Facebook – del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, costretto all’obbligo di dimora nel suo paese di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza.
“La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica”. Poi l’attacco: “I polveroni sono il vero regalo alla mafia”.
Tra l’altro, secondo Oliviero, “l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione. Non posso accettare in nessun modo che si infanghi la mia persona e la mia condotta di pubblico amministratore. Sarebbe come accettare di aver tradito la fiducia dei cittadini. Chiedo chiarezza. Lotterò con tutte le mie energie perché si affermi la verità”.