Legittima difesa, il Senato approva: è legge
Il Senato ha approvato la riforma della legittima difesa con 201 voti a favore e 38 contrari. La nuova legge era uno dei punti centrali voluti dalla Lega di Matteo Salvini nel contratto di governo con il Movimento 5 stelle.
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Con la terza lettura del provvedimento, dopo la modifica del testo in materia di copertura finanziaria apportata dalla Camera, ora l’iter della riforma è completato.
Ieri, mercoledì 27 marzo, alla vigilia del voto finale anche Beppe Grillo si è schierato contro il provvedimento. Da San Marino, durante uno spettacolo, il fondatore e oggi garante del Movimento 5 stelle ha avvertito che “quando hai una pistola in mano, non vedi una persona ma un bersaglio”.
Ora “la difesa è sempre legittima”
L’articolo 1 del ddl Lega va a modificare l’articolo 52 del codice penale che disciplina la “Difesa legittima”. Con il nuovo testo si riconosce “sempre” la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa:
- se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi;
- usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui;
- quando non vi è desistenza;
- quando vi è pericolo di aggressione.
Affinché scatti la legittima difesa non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è’ necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona.
L’articolo 2 della riforma va poi a modificare l’articolo 55 del codice penale che disciplina “l’eccesso colposo”. Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.
Da oggi pene più severe
Vengono quindi inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. In particolare, viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio.
Quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere.
Vengono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2mila euro).
Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.