Perché dal 14 settembre sarà più semplice acquistare un’arma in Italia
L'Italia accetta e amplia la direttiva europea 853/2017. Ecco le nuove regole in materia di acquisto e possesso di armi con il decreto che sarà attuativo dal 14 settembre
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto legislativo 104 dello scorso 10 agosto, con il quale l’Italia accetta e amplia la direttiva europea 853/2017 rendendo meno limitativa la normativa sul possesso di armi legalmente detenute. nuova legge armi Italia
Dal 14 settembre, per ottenere la licenza non vi è l’obbligo di avviso a familiari o conviventi. Tale obbligo va detto, pur previsto da una precedente legge, non è mai entrato in vigore perché manca il regolamento attuativo (a causa della difficoltà di trovare una formula che tuteli il richiedente).
Kalashikov Ak-47 e il fucile semiautomatico Ar15, lo ricordiamo, sono stati spesso utilizzati nelle stragi nelle scuole americane.
La legge è stata voluta fortemente da Matteo Salvini che all’Hit Show di Vicenza, la fiera dedicata alle armi e alla caccia, aveva stipulato un accordo con la lobby a favore delle armi. Nel documento il vicepremier si impegnava a ridurre le restrizioni sul possesso di armi.
Con la sua firma Salvini si impegnava nei confronti dei rappresentanti della lobby delle armi, a consultare il Comitato Direttiva 477 ogni volta che arrivano in discussione in Parlamento provvedimenti sulle armi.
Il Comitato Direttiva 477 è composto da privati cittadini che a qualsiasi titolo posseggono armi, Il Comitato non nega la collaborazione pubblica con le aziende, i produttori ed i commercianti di armi. Collaborazione che ha portato spesso ad azioni o comunicazioni condivise.
Quello delle armi è un settore che vale più o meno lo 0,7 per cento del Pil, coinvolgendo, tra indotto e produzione, 2.500 imprese e 92mila occupati e si rivolge a 1,3 milioni di titolari di licenza.
Nei 14 articoli del decreto viene raddoppiato il numero di “armi sportive” che è possibile detenere (da 6 a 12), e dei colpi consentiti nei caricatori (da 15 a 20 per le armi corte e da 5 a 10 per quelle lunghe). nuova legge armi Italia
I punti chiave del decreto
- aumento da 6 a 12 delle armi sportive detenibili.
- aumento a 10 per le armi lunghe e a 20 per le armi corte, dei colpi consentiti nei caricatori (oggi limitati rispettivamente a 5 e 15).
- riduzione della durata della licenza di porto d’armi per la caccia/uso sportivo da 6 a 5 anni.
- invio della denuncia di detenzione a Carabinieri o alla Questura anche tramite mail, da un portale certificato.
- nessun obbligo di avvisare i propri conviventi del possesso di armi.
- estensione della categoria di “tiratori sportivi”, ossia coloro autorizzati a comprare armi come Kalashnikov e Ar 15. Potranno essere inseriti sia gli iscritti alle Federazioni del Coni che quelli iscritti alle sezioni del Tiro a Segno Nazionale, sia gli appartenenti alle associazioni dilettantistiche affiliate al Coni, nonché gli iscritti ai campi di tiro e ai poligoni privati.
- retroattività al 13 giugno 2017 dell’obbligo di essere tiratori sportivi per poter detenere le armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi a percussione centrale con caricatore superiore a dieci colpi per arma lunga e venti per arma corta).
Quindi, per essere definiti “tiratori sportivi” basta essere iscritti alle federazioni specifiche di un qualunque Paese europeo, oppure alle sezioni del Tiro a segno nazionale, o alle associazioni sportive dilettantistiche affiliate al Coni che operano anche in campi privati. nuova legge armi Italia
La vendita delle armi da fuoco in Italia
In Italia, ci sono 1.300 punti vendita al dettaglio di armi e munizioni e più di 400 associazioni sportive dilettantistiche e tiri a volo. Un sistema che, complessivamente, produce un volume di affari pari a 100 milioni di euro annuo. nuova legge armi Italia
Il nostro Paese è il secondo pease dell’Ue a recepire la direttiva 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che modifica il precedente dettame riguardante il controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.
Ma per recepire la direttiva 853, nel decreto legislativo il governo gialloverde ha dovuto correggere perfino la legge antiterrorismo 43 del 2015, che vietava la caccia con fucili “rientranti tra le armi semiautomatiche somiglianti ad un’arma da fuoco automatica”.