Cosa c’è da sapere sul numero chiuso alla Statale di Milano
Per la facoltà di Studi Umanistici, sarà inserito un numero programmato per i cinque corsi di laurea in storia, filosofia, lettere, beni culturali e geografia
Il 23 maggio 2017, il senato accademico dell’Università Statale di Milano ha votato per inserire il numero chiuso nei corsi di laurea delle facoltà di Studi Umanistici a partire dall’anno accademico 2017/2018.
Il numero programmato varrà per i cinque corsi di laurea in storia, filosofia, lettere, beni culturali e geografia. Saranno ammessi 2.260 studenti in tutto.
La “rivoluzione” del numero chiuso sarà operativa da settembre di quest’anno. È stata promossa dal rettore Gianluca Vago e approvata con 18 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti.
Tra i voti contrari quelli dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico amministrativo, oltre a quelli di alcuni docenti. Tra i favorevoli, insieme ai prorettori, anche il rappresentante dei dottorandi.
Si sarebbe dovuto votare la mozione la scorsa settimana, ma l’assemblea era stata sospesa dopo che alcuni studenti di un collettivo avevano interrotto la seduta.
A dicembre 2016 il ministero dell’Istruzione ha approvato un decreto che ha cambiato il rapporto massimo tra studenti e professori, fissando vincoli più rigidi affinché i corsi possano partite. Il calo delle iscrizioni, rapportato al numero dei docenti a disposizione dell’università, ha condotto i vertici della Statale a muoversi in questa direzione, onde evitare il rischio di non poter far partire i diversi corsi.
Le associazioni studentesche che contestano la decisione, sostengono che potessero essere adottate soluzioni temporanee per avviare una discussione più approfondita.
Non è ancora chiara la formula con cui saranno assegnati i posti ma si parla di un test di ingresso previsto per settembre.