Legge di bilancio, il governo abolisce il numero chiuso a Medicina
Il provvedimento, annunciato più volte nelle ultime settimane, è contenuto nella legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri
Il governo ha annunciato l’abolizione del numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di Medicina.
Il provvedimento, annunciato più volte nelle ultime settimane, è contenuto nella legge di bilancio approvata ieri dal Consiglio dei ministri.
“Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”. È quanto si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri diffuso ieri sera al termine della riunione.
Ma nella mattinata del 16 ottobre i ministri Grillo e Bussetti sembrano smentire l’annuncio del governo (Qui la nota congiunta). Il ministro all’Istruzione Marco Bussetti ha detto: “Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche”.
Poco dopo il governo specifica: “Si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.
Si tratterebbe quindi di una cancellazione del numero chiuso sì, ma non da attuare subito, bensì da attuare dopo confronti tecnici. Ci potrebbero quindi volere degli anni.
A preoccupare il Governo è la situazione di continua emergenza nelle strutture ospedaliere e nei pronto soccorso, in cui mancano medici specialisti.
“Come è concepita oggi, la norma non è meritocratica”, aveva osservato il ministro della Salute Giulia Grillo in una intervista al quotidiano Il Messaggero lo scorso 24 settembre.
La linea dell’esecutivo è che il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, istituito principalmente per contenere i costi a carico del sistema sanitario, crei un imbuto troppo stretto per il mondo del lavoro.
Quest’anno i test per l’accesso a Medicina si sono svolti il 4 settembre. Quel giorno in tutta Italia moltissimi studenti avevano protestato contro il numero chiuso, introdotto 18 anni fa.
“Circa 13 milioni di persone oggi sono escluse dalle cure mediche a causa della mancanza di organico e dell’incapacità del Sistema Sanitario Nazionale di assicurare a tutte e tutti un diritto alla salute universale. L’aumento del numero di medici passa oggi per il rifinanziamento del sistema sanitario, dall’apertura del corso di Medicina e l’aumento delle borse di specializzazione”, aveva dichiarato in quell’occasione Alessio Bottalico, Coordinatore di Link – Coordinamento Universitario.
Ora il governo sembra aver accolto queste istanze, in attesa dei passaggi parlamentari della legge di bilancio.
Come detto, l’esecutivo si era già espresso a favore dell’abolizione del numero chiuso a Medicina.
“Perseguiremo un modello di meritocrazia, democratico e aperto. Ci si potrebbe ispirare a quello francese dove non c’è il numero chiuso all’inizio, con libero accesso al primo anno, e poi una selezione molto serrata per verificare chi è in grado di andare avanti. Ci sono pro e contro ma è meglio del sistema attuale”, aveva detto il ministro Grillo a settembre.