Cosa è successo il 4 febbraio nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Il virus Zika in Europa: è stato registrato il primo caso del virus Zika in Spagna. Si tratta di una donna incinta di ritorno dalla Colombia. È la prima volta in Europa che una donna incinta contrae il virus, ora definito dall’Oms quale emergenza globale e diffusosi in 30 paesi. Qui alcune cose da sapere sul virus Zika.
– Un vaccino per il virus Zika: un’azienda farmaceutica indiana potrebbe presto commercializzare il primo vaccino contro il virus Zika, dichiarato d’emergenza globale, che solamente in Brasile ha provocato 4mila casi di bambini affetti da microcefalia, ovvero con una testa insolitamente piccola e conseguenti danni neurologici. Al di fuori del sud e centro America, sono stati registrati casi del virus Zika in Australia, Stati Uniti, Irlanda e Spagna.
– Isis: l‘Arabia Saudita sarebbe pronta a inviare truppe armate via terra in Siria per combattere il sedicente Stato islamico se la coalizione internazionale dovesse essere d’accordo.
– WikiLeaks: un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite chiamato a esprimersi sulla detenzione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, dovrebbe annunciare venerdì 5 febbraio 2016 che l’uomo è stato detenuto arbitrariamente, secondo quanto appreso dalla Bbc. Il fondatore di WikiLeaks si trova nell’ambasciata ecuadoriana di Londra dal 2012 per evitare l’estradizione in Svezia, dove è accusato di stupro. Le autorità britanniche e svedesi hanno già fatto sapere che non considereranno vincolante la decisione del comitato Onu. Se dovesse lasciare l’ambasciata, Assange sarà arrestato dalla polizia britannica.
– Italia: il corpo di Giulio Regeni, dottorando italiano di 28 anni scomparso al Cairo il 25 gennaio del 2016, è stato ritrovato senza vita in un fosso alla periferia del Cairo, la capitale egiziana. Il corpo, ritrovato seminudo, avrebbe segni di tortura: un pubblico ministero egiziano ha dichiarato che sul corpo del ragazzo sono visibili ferite da accoltellamento, bruciature di sigarette, tagli sulle orecchie e segni di pestaggio. Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha chiesto alle autorità egiziane di intraprendere un’investigazione congiunta con la partecipazione di esperti italiani.
– Grecia: circa 50mila cittadini greci sono scesi in piazza ad Atene per protestare contro la riforma delle pensioni proposta dal governo per soddisfare le richieste dei creditori internazionali. Durante il corteo, un gruppo di giovani vestiti di nero si è scontrato con le forze di polizia. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e granate assordanti. Il governo del primo ministro greco Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra radicale Syriza, si trova nella posizione di fronteggiare il crescente malcontento della popolazione greca che lo accusa di aver tradito i valori fondanti con cui si era proposto verso gli elettori.
– Russia: secondo il ministero della Difesa russo, la Turchia si starebbe preparando in segreto a invadere militarmente la Siria. Il portavoce del ministero ha affermato che le forze armate russe hanno registrato segnali inequivocabili di preparativi in tal senso, lungo il confine turco-siriano. Un funzionario turco ha tuttavia smentito tali affermazioni, sostenendo che l’accusa da parte dei russi di una possibile incursione militare della Turchia in Siria è un mero tentativo di deviare l’attenzione della comunità internazionale dai crimini commessi dalla Russia in territorio siriano.
– Yemen: un alto comandante di al-Qaeda è stato ucciso da un drone americano in un raid avvenuto nel sud dello Yemen, nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 2016, secondo quanto riferito da residenti locali. Sulla testa del comandante, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di cinque milioni di dollari.
– Regno Unito: il premier britannico David Cameron ha annunciato che le nazioni riunite a Londra per la conferenza sugli aiuti internazionali alla Siria hanno promesso di donare 10 milioni di dollari per il popolo siriano, vittima di un conflitto civile che dura ormai da 5 anni e che ha causato la morte di oltre 250mila persone. Il denaro sarà destinato prevalentemente a fornire generi alimentari, scorte mediche e riparo dai bombardamenti aerei.
Ai rifugiati – attualmente ospiti nei paesi limitrofi – sarà consentito maggiore accesso a istruzione e lavoro. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha riferito che circa 70mila siriani si stano dirigendo verso la Turchia per sfuggire all’intensificarsi dei raid aerei. Il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai aveva chiesto 1,3 miliardi di euro per l’istruzione dei rifugiati siriani. Qui abbiamo parlato del progetto di una fotografa che ha raccolto le storie delle bambine rifugiate siriane fuggite dalla guerra, costrette a guardare il futuro da un campo profughi in Giordania. Ecco cosa vogliono fare da grandi