Cosa è successo il 21 agosto nel mondo
Le notizie senza giri di parole su TPI
Turchia: il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato elezioni anticipate, previste per il primo novembre, in seguito al fallito tentativo di formare una coalizione di governo. Lo scorso 7 giugno il Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) – a cui appartengono il presidente Erdogan e il primo ministro Ahmet Davutoglu – ha perso la maggioranza assoluta, a causa del successo riscosso del partito filo-curdo Hdp. In attesa delle elezioni, sarà formato un governo di transizione.
– Grecia: 25 membri di Syriza hanno deciso di fondare un nuovo partito, dopo le dimissioni annunciate il 20 agosto dal premier Alexis Tsipras. Il nuovo gruppo si chiama Laiki Enotita (Unità Popolare) ed è guidato da Panagiotis Lafazanis, ex ministro dell’Energia. Qui il punto su cosa sta succedendo in Grecia.
– Macedonia: centinaia di migranti hanno caricato le forze dell’ordine macedoni in un tentativo di varcare il confine ed entrare nel Paese. Le forze dell’ordine hanno tentato di contenere la folla con colpi di manganelli, lacrimogeni e scudi antisommossa, ferendo varie persone. Il 20 agosto la Macedonia ha dichiarato lo stato di emergenza a causa del forte afflusso di richiedenti asilo al confine con la Grecia. Solo nell’estate 2015, sarebbero circa 44mila le persone che avrebbero attraversato la Macedonia per raggiungere il nord Europa.
– Siria: l’antico monastero di Mar Elian situato nella città di Qaryatain, nel centro del Paese, è stato completamente distrutto dai militanti dell’Isis. La città è caduta sotto al controllo dell’Isis circa due settimane fa, e dozzine di cristiani che erano stati fatti prigionieri sono ora stati trasferiti nella roccaforte dei terroristi a Raqqa, in Siria.
– Mauritania: una corte ha confermato la condanna a due anni di prigione per tre attivisti, arrestati durante una protesta contro la schiavitù e accusati di far parte di ong non ufficialmente riconosciute dal governo. Tra gli attivisti arrestati c’è anche il direttore di un movimento anti-schiavismo, che nel 2014 si era candidato alle elezioni presidenziali. Il 12 agosto l’Assemblea nazionale della Mauritania ha decretato che la schiavitù costituisce un crimine contro l’umanità, ma il governo si è rifiutato di intervenire per scarcerare gli attivisti.
– Francia: il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve e quello britannico Theresa May hanno siglato un accordo per gestire la crisi di Calais, porto francese da cui migliaia di migranti cercano di entrare illegalmente nel Regno Unito. L’accordo prevede la creazione di un comando unificato delle forze dell’ordine britanniche e francesi, il rafforzamento delle recinzioni e nuove telecamere di sorveglianza nell’area degli imbarchi.
– Brasile: il presidente della Camera Eduardo Cunha è stato accusato di corruzione e di aver intascato tangenti per un valore di circa cinque milioni di euro, nell’ambito dello scandalo della compagnia petrolifera statale Petrobras. Cunha sostiene di essere innocente e ha dichiarato di non volersi dimettere.
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