Cosa è successo il 15 marzo nel mondo
Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo
Belgio: a Bruxelles alcuni poliziotti sono stati colpiti in uno scontro a fuoco durante e dopo la perquisizione delle abitazioni di uomini sospettati di essere coinvolti negli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre, in cui sono morte 130 persone. Quattro poliziotti sono rimasti feriti. L’operazione anti-terrorismo è in corso nel sobborgo di Forest, a sud di Bruxelles. Uno degli aggressori è stato ucciso, altri due sono ancora in fuga.
– Yemen: fonti mediche locali riferiscono di 41 civili morti e 75 feriti in seguito ai raid della coalizione guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli Houthi in Yemen. I bombardamenti hanno colpito un’area sotto il controllo dei ribelli nel nordovest del paese.
– Turchia: all’indomani dell’attacco alla capitale turca Ankara del 13 marzo 2016 in cui sono morte 37 persone, l’esercito turco ha lanciato attacchi aerei nell’area dei monti Qandil, nel nord dell’Iraq, dove si trovano le principali postazioni curde appartenenti al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). L’esercito ha annunciato di aver ucciso 45 miliziani. I raid aerei hanno inoltre distrutto due depositi di armi e due lanciarazzi.
– Siria: le forze militari russe si stanno preparando per lasciare la Siria. Il presidente russo Vladimir Putin ieri, 14 marzo 2016, aveva infatti ordinato il ritiro della maggior parte delle truppe russe presenti nel territorio siriano, annunciando che l’intervento militare in Siria da parte della Russia ha largamente raggiunto gli obiettivi prefissati. Il primo gruppo di aerei da guerra russi ha lasciato la base di Hmeymim, nella provincia siriana di Latakia, e ha iniziato il viaggio di ritorno, lungo 5 mila chilometri.
Le forze aeree russe starebbero bombardando vicino Palmyra, controllata dai combattenti dell’Isis, per coprire l’avanzata delle truppe di Assad. Nonostante il ritiro della maggior parte delle truppe russe dalla Siria, Mosca continuerà a prendere di mira obiettivi dell’Isis.
– Macedonia: il governo macedone ha rimandato indietro in Grecia circa 1500 migranti che il 14 marzo avevano attraversato illegalmente il confine guadando un fiume. Lo ha fatto sapere la polizia macedone. I 1500 migranti hanno camminato per ore lungo sentieri fangosi e guadato un fiume per aggirare la recinzione di frontiera. Circa 30 giornalisti sono stati arrestati. Tre migranti afghani, due uomini e una donna, erano morti annegati nel tentativo di attraversare il Suva Reka.
– Brasile: l’ex presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha accettato un incarico nel governo della presidente Dilma Rousseff, ma si recherà personalmente a Brasilia per discutere con lei le opzioni disponibili. I quotidiani brasiliani riportavano lunedì 14 marzo 2016 che Lula avrebbe accettato un incarico ministeriale, dopo che un giudice federale ha lanciato una battaglia legale contro di lui accusandolo di riciclaggio di denaro.
– Germania: un’auto è esplosa al centro di Berlino, nel quartiere di Charlottenburg. La polizia tedesca ha fatto sapere su twitter che potrebbe trattarsi di una bomba. L’area è stata isolata. Il guidatore è rimasto ucciso nell’esplosione.
– Norvegia: il terrorista norvegese Anders Behring Breivik, che nel 2011 uccise 77 persone negli attacchi a Oslo e sull’isola di Utoya, ha accusato la Norvegia di “trattamento disumano”. Ha definito le condizioni in cui si trova in carcere una vera e propria “tortura”. Nel 2012 era stato condannato a 21 anni di carcere. Subito dopo essere arrivato in tribunale, dopo che i poliziotti gli hanno tolto le manette, ha fatto un saluto nazista. L’avvocato che difende Breivik, Oystein Storrvik, ha accusato il governo norvegese di aver violato due clausole della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
– Birmania: il Parlamento della Birmania ha eletto Htin Kyaw, primo presidente non militare del paese, da quando l’esercito ha preso il potere con un colpo di stato nel 1962. Il nuovo presidente è consigliere e amico fidato di Aung San Suu Kyi, che non è diventata presidente a causa di un articolo della Costituzione che impedisce a chiunque abbia figli di nazionalità non birmana di ricoprire quel ruolo, la clausola 59F.
– Cuba: il governo statunitense sta facilitando notevolmente la possibilità di viaggiare verso Cuba, in vista della visita ufficiale del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, prevista per il 21 e 22 marzo 2016. L’amministrazione Obama ha annunciato di voler consentire alle persone viaggi di istruzione sull’isola ed eliminare i limiti all’uso dei dollari americani nelle transazioni con Cuba.