Cosa è successo l’11 dicembre nel mondo
Senza giri di parole
Secondo il dipartimento del Tesoro statunitense, l’Isis avrebbe guadagnato più di 455 milioni di euro vendendo petrolio al governo siriano di Bashar al-Assad.
Alcuni uomini armati hanno compiuto un attentato nei pressi dell’ambasciata spagnola a Kabul, in Afghanistan. I Taliban hanno rivendicato l’attacco.
Nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 dicembre, il Canada ha accolto 163 rifugiati siriani, i primi ad arrivare nel paese.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul clima è stata prolungata fino a sabato 12 dicembre, poiché i rappresentanti dei 195 paesi riuniti a Parigi non hanno ancora trovato un accordo sulle misure per contrastare i cambiamenti climatici.
I ribelli siriani riuniti da due giorni a Riyadh, in Arabia Saudita, hanno dichiarato di aver trovato un accordo tra di loro in vista dei negoziati di pace col governo di Bashar al-Assad, il primo gennaio.
La Commissione europea starebbe programmando nuove norme per la gestione dei migranti che limitino le autorità dei paesi che hanno aderito al piano Schengen.
Venerdì 11 dicembre i neozelandesi hanno votato il referendum per scegliere il design di quella che potrebbe diventare la nuova bandiera del paese.
Almeno cinque militari sarebbero rimasti feriti e 12 miliziani delle forze antigovernative sarebbero stati uccisi in Burundi durante un attacco dei ribelli nella capitale Bujumbura.
Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato che se le forze russe in Siria venissero attaccate, il Cremlino risponderebbe con estrema durezza.
Almeno 60 persone sarebbero morte e 80 sarebbero rimaste ferite a causa dell’esplosione di tre autobombe dell’Isis nella città siriana conquistata dai curdi Tel Tamer.
Nella mattina di venerdì 11 dicembre la polizia britannica ha sparato a un uomo, uccidendolo, per sventare un tentativo di liberazione di un prigioniero nel nord di Londra.
Guo Guangchang, uno degli uomini più ricchi della Cina, che si pensava fosse scomparso, sarebbe stato invece arrestato dalla polizia.
Il governo francese ha votato a favore del taglio delle tasse sui prodotti sanitari, tra cui gli assorbenti femminili.
Il writer Banksy ha raffigurato il defunto fondatore dell’azienda statunitense Apple Steve Jobs come un profugo su un muro del campo rifugiati di Calais, in Francia, dato che l’uomo era davvero figlio di un migrante siriano.
Alcuni stilisti russi hanno pensato di produrre magliette ironiche contro il governo di Ankara, ma i loro progetti sono stati bloccati dal fatto che i tessuti arriverebbero proprio dalla Turchia.