Cosa succede oggi nel mondo
Una campagna elettorale per Barack Obama Presidente in Francia, l'anniversario della rivolta a Taiwan, il trionfo del cantante palestinese
Taiwan: si celebra oggi il settantesimo anniversario dei fatti del 28 febbraio, quando il leader cinese Chiang Kai-shek soffocò nel sangue una rivolta nell’isola indipendente dalla Cina.
– Palestina: Yacoub Shaheen è il vincitore di Arab Idol, il concorso musicale seguito da tutto il mondo arabo. Proveniente da Betlemme, il cantante ha mandato il estasi la popolazione della West Bank che è scesa in strada a festeggiare. Nel 2013 aveva vinto un altro palestinese, Mohammad Assaf, proveniente dalla Striscia di Gaza.
– Stati Uniti: Il presidente Trump ha fatto sapere di voler rimpiazzare Obamacare, la riforma sanitaria di Obama, ma ha avvertito che il tema è “incredibilmente complicato”. Ha detto: “tagliare le tasse non è mai stato facile, ma nulla in confronto alla questione di Obamacare”.
– Israele: Il leader del campo progressista israeliano Herzog ha detto che il paese potrebbe dover accogliere un’ondata di ebrei americana viso il crescente numero di episodi di antisemitismo nel paese. Oltre 29 obiettivi legati alle comunità ebraiche americane sono stati minacciati dopo la profanazione del cimitero di Philadelphia.
– Corea del Sud: Il capo dei servizi segreti ha detto che prima dell’omicidio del fratellastro del dittatore nordcoreano si erano ritrovate a Kuala Lumpur due squadre di quattro agenti di Pyongyang. Almeno la metà di loro sarebbero già rientrati in Corea del Nord.
– Francia: Poster di Barack Obama sono comparsi nelle strade di Parigi con la scritta “Oui, on peut”, la traduzione francese del celebre “Yes we can”. Una petizione per eleggere Barack Obama Presidente ha raggiunto 40.000 firme nella capitale francese, una campagna a cui è dedicato anche un sito. Obama non potrebbe correre alle elezioni perché non è di nazionalità francese.
– Filippine: La sanguinosa “guerra alla droga” del Presidente Rodrigo Duterte ha fatto oltre 7.000 morti, uccisi da ufficiali governativi. Preti della Chiesa cattolica si sono mobilitati per ospitare fuggitivi e persone finite sulle “kill lists”, cioè le liste degli obiettivi delle forze dell’ordine.
– Polonia: Fino a 200.000 polacchi potrebbero rientrare nel proprio paese a causa di Brexit. Lo ha detto un rappresentante del ministero dello Sviluppo di Varsavia, citando anche la crescita economica del paese come fattore.
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