Cosa è successo oggi nel mondo
Le notizie senza giri di parole su The Post Internazionale
Afghanistan: i taliban hanno attaccato un albergo di Kabul frequentato soprattutto da stranieri uccidendo 14 persone. Tra le vittime anche un italiano: si tratterebbe del 48enne Sandro Abati, esperto di diritto internazionale che si trovava in Afghanistan come consulente di un’agenzia di investimenti.
– Siria: l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha lanciato l’allarme riguardo l’avvicinamento dell’Isis alla città di Tadmur, dove si trova Palmyra, patrimonio Unesco e sito archeologico tra i più importanti della Siria.
– Burundi: proseguono gli scontri nella capitale Bujumbura tra i soldati fedeli al presidente deposto Pierre Nkurunziza e quelli fedeli a Godefroid Niyombane, proclamatosi capo dello stato in seguito a un tentativo di colpo di stato. Al centro degli scontri ci sarebbero il controllo della radio e della televisione di stato.
– Thailandia: 10 persone sono morte in seguito al respingimento di un’imbarcazione carica di migranti provenienti dalla Birmania a largo delle isole Andamane.
– Giappone: il governo ha presentato due disegni di legge per permettere all’esercito di compiere interventi militari all’estero. Al momento, la costituzione giapponese prevede per l’esercito solo compiti difensivi.
– Filippine: è salito a 72 il numero di morti nell’incendio avvenuto ieri in una fabbrica di scarpe a Manila.
– Israele: Benjamin Netanyahu ha formato il suo nuovo governo e oggi stesso giurerà di fronte al parlamento, al quale chiederà la fiducia.
– Yemen: nonostante la tregua umanitaria in vigore, in diverse zone del Paese proseguono gli scontri tra l’esercito e i ribelli houthi. L’Arabia Saudita ha accusato questi ultimi di essere i responsabili della violazione della tregua.
– Iran: cinque imbarcazioni della marina militare iraniana hanno cercato di intercettare un cargo di Singapore nel Golfo Persico in acque internazionali.
– Stati Uniti: la camera dei Rappresentanti ha approvato il Freedom Act, una legge che ha l’obbiettivo di fermare la raccolta sistematica dei dati telefonici da parte dell’Nsa, l’agenzia per la sicurezza nazionale statunitense.
The Post Internazionale @thepostint
Iscriviti alla newsletter: http://goo.gl/w2kb5E