Cose da sapere per la giornata di oggi
Senza giri di parole
Sud Sudan: un rapporto dell’Unione africana sulla guerra civile in corso nel Sud Sudan riporta gravi violazioni dei diritti umani sulla popolazione tra cui cannibalismo, mutilazioni corporali e l’arruolamento forzato di bambini soldato.
– Turchia: a pochi giorni dalle elezioni la polizia chiude le Tv dell’opposizione. Mercoledì 28 ottobre a Istanbul le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella sede gruppo editoriale Ipek vicino a Fethullah Gulen, oppositore del presidente Erdogan. Sono state interrotte le trasmissioni di molte emittenti tra cui Bugun Tv e Kanalturk.
– Siria: per la prima volta Iran e Arabia Saudita si siederanno attorno a uno stesso tavolo per discutere della pace in Siria. Nonostante i rapporti diplomatici tesi, entrambi i paesi hanno accettato di partecipare ai colloqui internazionali di Vienna che si tengono giovedì 28 ottobre a Vienna.
– Austria: il governo austriaco ha deciso di costruire delle barriere al confine tra Austria e Slovenia. Vienna finora era stata tra i maggiori oppositori di questo tipo di soluzione per gestire il flusso di migranti in arrivo attraverso la cosiddetta rotta balcanica.
– Grecia: la guardia costiera greca salva 242 migranti vicino all’isola di Lesbo. L’imbarcazione sulla quale erano in viaggio stava affondando. Almeno tre persone sono morte nel naufragio tra cui due bambini.
– Giappone: la polizia ha sgombrato i manifestanti che si opponevano alla realizzazione di una base aerea degli Stati Uniti a Okinawa. La città era stata terreno di battaglia durante la seconda guerra mondiale. I lavori di costruzione sono ripresi.
– Colombia: il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha annunciato di voler arrivare a una tregua bilaterale con le Farc entro la fine dell’anno. Attualmente il gruppo armato ha dichiarato il cessate il fuoco e delle trattative sono in corso per mettere fine alle violenze iniziate nel 1964.
– Europa: il parlamento europeo ha rigettato una proposta di legge che avrebbe permesso ai singoli stati di vietare, nei loro territori, l’uso di cibi geneticamente modificati approvati dall’Unione europea.