Cosa succede oggi nel mondo
L'accordo italiano con la Libia, le proteste in Romania, le conseguenze dei decreti di Trump sui migranti
Italia: la sindaca di Roma Virginia Raggi interrogata per otto ore dai pubblici ministeri. “Non sapevo nulla della polizza stipulata per me da Romeo, sono sconvolta”. Raggi è indagata per la nomina del fratello dell’ex capo del personale capitolino Marra, accusata di abuso d’ufficio e falso. “Ho chiarito tutto, vado avanti”, ha assicurato.
Terremoto: due forti scosse di magnitudo 4 e 4.4 tra Macerata e Perugia nella notte. In tutto sono state registrate 25 scosse.
Israele: il presidente americano Trump ha fatto sapere attraverso un comunicato della Casa Bianca che malgrado non ritenga l’esistenza di insediamenti israeliani “un impedimento alla pace”, comunque vede “l’espansione di questi ultimi come non positiva al fine di raggiungere un accordo”.
Italia-Libia: l’Italia ha firmato un memorandum con il premier libico Fayez al-Serraj che prevede aiuti per lo sviluppo del paese nordafricano in cambio di collaborazione nella gestione delle migrazioni illegali. Ieri il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, aveva detto che è possibile chiudere la rotta del Mediterraneo centrale con un accordo in continuità con quello fra l’Ue e la Turchia, che ha chiuso la rotta del Mediterraneo orientale.
Malta: la questione dei rifugiati sarà al centro del vertice informale dei capi di stato o di governo dell’Ue che si svolge oggi alla Valletta. In agenda c’è anche la gestione dei rapporti con il nuovo presidente americano, che ha più volte celebrato la Brexit e ha pubblicizzato la sua amicizia con l’euroscettico Nigel Farage. Per il Financial Times “come al solito la linea la detterà la Merkel”.
Stati Uniti-Corea del Nord: il segretario alla Difesa americano, in visita a Seul, ha avvertito la Corea del Nord che se Pyongyang deciderà di fare uso delle armi nucleari la risposta di Washington sarebbe “efficace e schiacciante”.
Stati Uniti-Giappone: il segretario alla Difesa americano Jim Mattis arriva in Giappone per incontrare il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il ministro degli esteri Fumio Kishida.
Turchia: il vicepresidente turco Yasin Aktay ha definito il provvedimento sull’immigrazione di Trump “razzista”. Le condanne da parte del governo sono arrivate a scoppio ritardo ad Ankara, visto che Erdogan spera di ottenere l’interruzione del sostegno ai curdi in Siria e l’estradizione di Fethullah Gulen dagli Stati Uniti.
Siria: l’esercito siriano continua le operazioni contro il sedicente Stato islamico a nordest di Aleppo. Nella settentrionale della Siria al confine con la Turchia sono presenti anche le truppe di Ankara impegnate nell’operazione Scudo dell’Eufrate volta a combattere i miliziani Isis.
Stati Uniti: secondo il numero uno dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) 800 persone dovevano approdare negli Stati Unti questa settimana ma sono rimaste bloccate a causa del provvedimento di Trump. Il loro “reinsediamento”, già approvato, è stato congelato. Nel corso dei 120 giorni interessati dal provvedimento la stessa sorte toccherà a altri 20mila.
Cina: sette persone sono morte nella provincia cinese orientale dello Zhejiang per il crollo di un gruppo di case, probabilmente costruite male.
Filippine: un incendio scoppiato all’interno di una fabbrica e domato dopo 40 ore ha causato 126 feriti. Ancora tre i dispersi.
Romania: continuano le proteste contro un decreto legge che, secondo le opposizioni, renderebbe più difficile perseguire i casi di corruzione. Non si vedevano manifestazioni di questa portata dai tempi della caduta del dittatore Nicolae Ceausescu del 1989.
India: in Nagaland, una regione settentrionale dell’India, una folla ha dato fuoco ad alcuni palazzi governativi per protestare contro l’introduzione di quote rosa nelle elezioni locali. Delhi ha dovuto chiedere l’intervento dell’esercito.
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