Cosa succede oggi nel mondo
Tutto quello che c'è da sapere per la giornata del 23 settembre 2016
Bolivia: la comunità Lgbt verso la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso dopo che è passata la storica legge sull’identità di genere.
Colombia: le Farc presenteranno le loro conclusioni sull’accordo di pace siglato con il governo di Bogotà, che segna la fine della guerriglia e l’ingresso in politica dell’ex gruppo ribelle paramilitare.
Siria: il governo siriano ha annunciato una nuova offensiva contro i ribelli nei quartieri orientali di Aleppo. Mercoledì notte i jet dell’aviazione siriana hanno bombardato pesantemente la città uccidendo, secondo quanto riportato, almeno 13 persone. Non è chiaro se Damasco schiererà anche truppe di terra.
Stati Uniti: le autorità hanno evacuato ieri sera l’aeroporto newyorchese di La Guardia per via di un veicolo lasciato con le portiere aperte all’esterno del Terminal B dello scalo.
Iraq: i militari americani hanno confermato che il razzo lanciato dall’Isis verso una base militare americana nei pressi di Mosul conteneva, come inizialmente sospettato, l’agente mostarda.
Israele: durante il suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato presidente palestinese Mahmoud Abbas a parlare davanti al parlamento israeliano. Abbas aveva in precedenza chiesto all’Onu di dichiarare il 2017 l’anno della fine dell’occupazione israeliana e di concedere alla Palestina il pieno riconoscimento internazionale.
Stati Uniti: Yahoo ha reso noto che nel 2014 gli hacker hanno rubato le informazioni personali di circa 500 milioni di utenti, inclusi nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita e password, e ha aggiunto che l’attacco cibernetico potrebbe essere stato promosso da un governo.
Giordania: le candidate donne hanno ottenuto 20 dei 130 seggi parlamentari disponibili in questa ultima tornata elettorale, segnalando un’incoraggiante tendenza all’inclusione di genere nel paese mediorientale. I Fratelli musulmani, mettendo fine a dieci anni di boicottaggio della politica giordana, sono entrati anche loro in parlamento.