Cosa succede oggi nel mondo
Tutti i fatti da sapere per il 15 dicembre 2016
Siria – L’evacuazione dei ribelli e dei civili intrappolati ad Aleppo est, che sarebbe dovuta iniziare il 14 dicembre, inizierà oggi, 15 dicembre. L’accordo è stato raggiunto e i residenti della città potranno essere trasferiti con autobus governativi.
Stati Uniti – Almeno un miliardo di account Yahoo sono stati hackerati. Si tratta della più grande operazione di hackeraggio di cui si abbia notizia, ben più ampia di quella divulgata a settembre 2016, che aveva interessato 500 milioni di utenti.
Regno Unito – L’ambasciatore britannico presso l’Unione europea Ivan Rogers, ha messo in guardia il governo di Theresa May: potrebbero volerci almeno 10 anni per i negoziati con l’Unione europea per l’uscita del Regno Unito, come indicato dal referendum del 23 giugno 2016.
Russia – Secondo l’intelligence statunitense, il presidente russo Vladimir Putin è stato “personalmente coinvolto” nelle operazioni di hackeraggio durante le elezioni presidenziali statunitensi, prendendo le decisioni più importanti. Secondo la Cia si tratterebbe di una vendetta nei confronti di Hillary Clinton.
Colombia – I ribelli delle Farc hanno espulso almeno cinque leader regionali che non hanno accettato di interrompere le operazioni militari e di intraprendere il processo di pace così come stabilito dall’accordo con il governo, facendo appello affinché nessun altro “intraprenda questa via senza futuro”.
Austria – Dopo un anno di accese controversie, il parlamento austriaco ha votato per confiscare la casa dove nacque Adolf Hitler, dal momento che la proprietaria, Gerlinde Pommer, si era ripetutamente rifiutata di venderla.
Regno Unito – Amazon ha fatto la sua prima consegna con un drone, nella città di Cambridge. Il pacco è arrivato a destinazione in 13 minuti.
Russia – Secondo la rivista Forbes, il presidente russo Vladimir Putin è l’uomo più influente del 2016. Al secondo posto Donald Trump, che era stato eletto persona dell’anno da Time.
Afghanistan – I primi 38 afghani sono stati rimpatriati a Kabul dalla città tedesca di Francoforte, in seguito a un accordo tra i due paesi, dopo che le richieste di asilo erano state respinte.