Blitz contro la ‘Ndrangheta: 90 arresti tra Italia, Europa e Sud America
Le forze dell'ordine hanno arrestato esponenti di importanti famiglie della criminalità organizzata calabrese e internazionale
Novanta esponenti della criminalità organizzata di Reggio Calabri ed Europea sono stati arrestati nella mattina del 5 dicembre 2018.
Questo il bilancio di un’imponente operazione internazionale di polizia, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, a cui hanno preso parte le autorità giudiziarie e le forze di polizia di Italia, Germania, Paesi Bassi e Belgio contro la ‘ndrangheta e le sue proiezioni in Europa e nel Sud America.
Le forze dell’ordine hanno arrestato esponenti di importanti famiglie della criminalità organizzata calabrese, che operano principalmente nel cuore della Locride.
Le operazioni contro la ‘ndrangheta non si sono limitate al territorio italiano. La stessa operazioni infatti ha portato all’arresto in diversi Stati europei e del Sud America, di altre 90 persone accusate, a vario titolo, di reati quali associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, associazione mafiosa, riciclaggio, fittizia intestazione di beni ed altri reati, aggravati dalle modalità mafiose.
Gli arresti hanno fatto seguito ad anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito di una Squadra investigativa comune (Joint investigation team) nata grazia a Eurojust, che mette insieme magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania.
Per quanto riguarda l’Italia, alle indagini hanno collaborato anche la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e i reparti della Polizia di Stato e della Guardia di finanza.
Maggiori dettagli dell’operazione saranno comunicati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 16:30 negli uffici della Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo, a cui prenderà parte anche il procuratore nazionale e del titolare della procura distrettuale di Reggio Calabria.
Il colpo contro la mafia palermitana – Il 4 dicembre 2018 i carabinieri hanno arrestato a Palermo l’erede di Totò Riina, il boss Settimo Mineo. L’operazione, che ha preso il nome di “Cupola 2.0”, ha individuato e sgominato la Commissione provinciale di Cosa nostra, riuscendo anche ad arrestarne il nuovo capo.
Le indagini hanno permesso di cogliere in presa diretta la fase di riorganizzazione all’interno di Cosa nostra, di documentare la ricostituzione della Commissione provinciale di Palermo e di arrestare il nuovo capo della commissione, Settimo Mineo, capo mandamento di Pagliarelli.
L’ottantenne Settimo Mineo, ufficialmente gioielliere con negozio in centro, il più anziano fra i boss della mafia siciliana, era stato eletto nuovo boss di Cosa nostra il 29 maggi0, a seguito della prima riunione della Cupola dal 1993.