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Milano, mozione anti-aborto ritirata dopo la protesta delle femministe di “Non una di meno”

Immagine di copertina

La mozione pro-vita presentata in Consiglio comunale a Milano è stata ritirata. Il consigliere di Forza Italia Luigi Amicone aveva presentato la proposta giovedì 22 novembre, scatenando le proteste delle femministe di “Non una di meno”, che si erano vestite da ancelle di The Handsmaid’s tale, e avevano interrotto i lavori.

La mozione che ha scatenato le proteste chiedeva al sindaco e alla giunta di “sostenere” Milano “città per la vita” e di prevedere “congrui finanziamenti a istituzioni, associazioni e gruppi che sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita”, oltre ad “approfondire con adeguate iniziative di informazione e sensibilizzazione gli effetti sociali e culturali prodotti dalla legge 194”.

Mozioni simili erano state presentate nei mesi scorsi in altri comuni italiani, come Verona, Ferrara e Roma. Anche in queste tre città le femministe avevano protestato vestite da ancelle della nota serie tv.

La scelta delle attiviste non è casuale. The Handmaid’s Tale è infatti una serie simbolo delle battaglie per i diritti delle donne.

La serie nasce come riadattamento televisivo del libro della scrittrice Margaret Atwood “Il racconto dell’ancella”: si tratta di una serie distopica, ambientata in un futuro prossimo in cui una teocrazia totalitaria (un regime chiamato Gilead) ha preso il controllo del territorio corrispondente agli odierni Stati Uniti.

Nella società dominata dagli estremisti religiosi del regime di Gilead le donne hanno perso tutti i loro diritti, vivono soggiogate dagli uomini e sono suddivise in gruppi contrassegnati da abiti di diversi colori.

Al gradino più basso della scala sociale stanno le “ancelle”, vestite di rosso, delle donne che, in quanto fertili, vengono assegnate a famiglie abbienti in cui vengono stuprate, con l’obiettivo di far nascere figli e ovviare al problema dell’infertilità.

Gli altri gruppi di donne sono le “Mogli”, che gestiscono la casa, le “Marta”, che lavorano come domestiche, e le “Zie”, che hanno il compito di istruire le ancelle.

Le donne, oltre a non poter leggere, hanno perso anche il diritto al nome, e vengono chiamate con un appellativo che rimanda alla persona di cui sono proprietà.

La protagonista, ad esempio, interpretata da Elisabeth Moss, viene chiamata “Offred”, ovvero “di Fred”, in riferimento al suo padrone.

La serie, uscita nel 2017, è arrivata alla seconda stagione, ma ne è già stata annunciata una terza. In Italia è visibile su TIMvision.

Come detto, a causa delle tematiche affrontate, la serie (come era avvenuto a suo tempo per il libro) ha assunto un forte valore simbolico per movimenti che si battono per i diritti delle donne.

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