Pozzallo, migranti fanno il bagno nudi in spiaggia. Il sindaco: “Li condanno ma non possiamo tenerli richiusi negli hotspot”
Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatura, spiega a TPI che questo tipo di problemi scaturiscono da un sovraffollamento prolungato delle strutture di prima accoglienza
“I due migranti che hanno fatto il bagno nudi sulla spiaggia di Pozzallo sono due adolescenti di origini somale. Non si può non condannarli perché contrari alle regole di una società civile ma i due ragazzi in realtà si sono anche un po’ spaventati di fronte alle rimostranze dei bagnanti, e sono stati comunque subito riaccompagnati nell’hotspot che li ospitava”.
Lo spiega a TPI il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatura che chiarisce come la situazione sia subito tornata alla normalità dopo le proteste dei bagnanti che hanno protestato di fronte ai due migranti che senza vestiti hanno cercato di combattere il caldo con un bagno a mare.
“Va chiarito che questi comportamenti, per alcune delle popolazioni alle quali appartengono i migranti, sono ritenuti normali nei paesi di origine”, precisa Ammatura.
“Vorrei comunque aggiungere”, sottolinea il sindaco, “che sono stati subito comprati i costumi per tutti i migranti ai quali è stato spiegato che questo comportamento da noi non è accettato e che sono perseguibili per legge (L.66/1996)”.
In seguito alle modifiche apportate dalla Legge 66/1996, che ha più opportunamente collocato i reati contro la libertà sessuale nell’ambito dei delitti contro la persona, costituiscono delitti contro il buon costume gli atti osceni e il reato di pubblicazioni e spettacoli osceni.
Secondo Ammatura, questo tipo di problemi scaturisce da un sovraffollamento prolungato delle strutture di prima accoglienza: “Prima nel nostro hotspot i migranti solitamente sostavano solo per 48-72 ore, adesso si trovano lì da 20 giorni. Purtroppo con le nuove linee guida del ministero degli Interni, l’hotspot è diventato un centro di accoglienza con i tempi di soggiorno che si allungano”.
“Con i nuovi accordi internazionali – osserva – gli immigrati devono essere suddivisi fra diverse nazioni ospitanti: è già venuta a Pozzallo la Commissione francese e a seguire sarà la volta di quella tedesca e poi di quella spagnola. In questo modo i tempi si allungano rispetto a quanto avveniva prima e non è certamente impensabile di rinchiuderli senza che abbiano possibilità di uscire”.
Domani incontrerò il capo di Gabinetto del ministro Salvini, il Prefetto Piantedosi, il quale mi ha già assicurato che 82 migranti oggi partiranno per Messina e 50 verranno in Francia, e altri 50 per la Francia.
“Nonostante i risultati ottenuti non ci fermeremo, perché la città di Pozzallo, la cui popolazione è giustamente preoccupata per quanto accaduto, deve essere ascoltata e tutelata”.
Nella giornata di ieri, 31 luglio, sempre a Pozzallo si è tenuta anche la cerimonia di battesimo di un migrante di 4 mesi. Arrivato tra il 15 e 16 luglio, salvato con mamma e fratellino dalle navi Monte Sperone della Guardia di Finanza e Protector, del dispositivo Frontex, è stato battezzato dal vescovo di Noto, monsignore Staglianò, che ha impartito il sacramento alla Chiesa madre di Pozzallo assieme al parroco don Salvatore Cerruto.
Esrom è arrivato nell’hotspot del Ragusano dopo l’intervento di soccorso a un peschereccio con a bordo 450 migranti al largo dell’isola di Linosa.