Migranti, l’allarme dell’Unhcr: “Sei morti al giorno nel 2018”
L'85 per cento delle persone che cercavano di raggiungere le coste europee sono state riportate in Libia dalla Guardia costiera
Sei migranti morti al giorno nel 2018: questo il bilancio del rapporto Viaggi disperati redatto dall’Unhcr, l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite.
A incidere sul numero dei morti nel Mediterraneo è stata la ridotta capacità di ricerca e soccorso delle Ong e le nuove politiche, sempre più restrittive, messe in campo da alcuni Stati europei contro le attività delle organizzazioni umanitarie.
A ciò si aggiunge una maggiore attività da parte della Guardia costiera libica, che è riuscita a riportare in Libia l’85 per cento delle persone che cercavano di raggiungere le coste europee. I migranti, una volta approdati nuovamente sulle coste libiche, vengono poi rinchiusi nei centri di detenzione, dove vivono in condizioni disumane, subendo diversi tipi di torture.
Per far fronte al problema, l’Unhcr ha chiesto un intervento sul governo libico per evitare che le persone rimpatriate forzatamente siano incarcerate e ha invitato i governi europei ad incrementare i corridoi umanitari.
Inoltre si è passati da 1 decesso ogni 38 arrivi nel 2017 a 1 ogni 14 nel 2o18: le persone morte o scomparse mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo nel 2018 sono state circa 2.275.
Il dato è ancora più preoccupante se si pensa che nel 2018 si è registrato il numero più basso degli ultimi cinque anni: in totale sono arrivati “solo” 139.300 tra rifugiati e immigrati.
Le rotte più usate – La Spagna è diventata la nuova porta d’ingresso dei migranti per l’Europa: 8mila persone hanno attraversato le enclavi di Ceuta e Melilla per arrivare in territorio europeo e altre 54.800 hanno attraversato il Mediterraneo occidentale.
Ad aumentare non è stato solo il numero dei viaggi, ma anche quello dei morti, passato da 202 nel 2017 a 777 nel 2018.
In Italia invece sono arrivati circa 23.400 rifugiati e migranti nel 2018, cinque volte meno rispetto all’anno precedente.
Sono invece circa 32.500 le persone arrivate in Europa attraverso la Grecia via mare (nel 2017 sono state 30mila), ma sono aumentati i profughi che hanno scelto la tratta terrestre che passa per la Turchia.