Così la Lega ha fermato il ritorno di Santoro in Rai
Conduttore o consulente di Popolo Sovrano, su Rai Due. Doveva essere questo il nuovo incarico di Michele Santoro. Un incarico che avrebbe sancito il suo ritorno sulla tv di Stato.
Tutto stoppato, però, nonostante le pressioni di Carlo Freccero, direttore del secondo canale di viale Mazzini. Almeno per il momento.
Stando a quanto emerge da diverse indiscrezioni che arrivano dai parlamentari della Lega in Commissione vigilanza a bloccare l’operazione sarebbe stato proprio il Carroccio, con tanto di indicazione “dall’alto” di Matteo Salvini.
E non è un caso che proprio la Lega abbia depositato nelle scorse ore quello che in gergo viene chiamato un “quesito” alla Rai per chiedere di “confermare o smentire” la notizia e, soprattutto, “in pieno stile Fabio Fazio“, conferma un esponente di opposizione, per sapere “a quanto ammonterebbe il compenso di Santoro”.
E sarebbe stata proprio questa mossa leghista ad aver posto il paletto decisivo al ritorno di Michele Santoro in Rai, sponsorizzato dal lato “stellato” del governo.
Uno stop che è diventato un vero e proprio caso all’interno del Cda, con tanto di scontro tra Lega e Movimento 5 stelle: al centro il piano di riorganizzazione della Rai “pensato da Salvini”.
L’amministratore delegato vorrebbe esautorare i direttori di rete e affidare il potere a otto responsabili dei contenuti divisi per area.
Ed è in quest’ottica che le parole di Paolo Tiramani, capogruppo vigilanza Rai (quota Lega), assumono la connotazione di vero e proprio niet al ritorno di Santoro negli studi Rai.
“Se per sopperire all’ennesimo flop in termini d’ascolto, il direttore di Rai2 Carlo Freccero intende affidare al giornalista Michele Santoro la conduzione e/o la consulenza, se non addirittura la produzione del programma di approfondimento politico Popolo sovrano o di un nuovo format affine, chiediamo alla Società concessionaria non solo se queste notizie sono semplici indiscrezioni”.