Michele Emiliano lascia il Pd: “Non posso più rinnovare l’iscrizione”
“Per ragioni legate al mio ruolo di magistrato, sia pure in aspettativa per mandato elettorale, devo comunicare la mia decisione, dolorosa ma inevitabile, di non rinnovare l’iscrizione al Pd, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia”. A comunicarlo è Michele Emiliano, governatore della Puglia, ex sindaco di Bari e magistrato in aspettativa da 14 anni.
Il governatore ha detto che proseguirà comunque la sua esperienza in politica. “Continuerò a supportare il Pd in ogni modo in cui mi venga richiesto e continuerò a frequentare il mio circolo ed ogni istanza di partito alla quale riterrò di intervenire. Vi è infatti che il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della Regione Puglia è per me coessenziale alla mia militanza nel Pd al quale sarò sempre legato”, ha spiegato.
Il motivo per il quale Emiliano non può rinnovare la tessera è una norma che vieta ai magistrati fuori ruolo di iscriversi a partiti politici. La Corte Costituzionale a luglio 2018 aveva pubblicato una sentenza in cui stabiliva che tale norma non era in contrasto con la Costituzione.
Emiliano è stato tra i fondatori del Partito democratico. Nel 2017 si presentò alle primarie ma fu battuto da Matteo Renzi.
Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico e membro del partito ha commentato: “Una buona notizia. Finalmente Emiliano fuori dal Pd”.
Chi è Michele Emiliano
Dopo la laurea in Giurisprudenza ha vinto il concorso in magistratura e a 27 anni è andato a fare il pubblico ministero in Sicilia, ad Agrigento. Da quel momento si è occupato soprattutto di lotta alla mafia. In Sicilia ha incontrato i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e ha lavorato al fianco di Rosario Livatino.
Nel 1991 ha preso servizio presso la Procura di Brindisi e nel ’96 presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Emiliano ha vissuto per 12 anni sotto scorta, durante i quali si è occupato di indagini sulle varie strutture della mafia pugliese.
Per motivi di sicurezza ha vissuto in una Caserma della Polizia Stradale gli anni del maxi-processo alla Sacra Corona Unita di Brindisi. Appena presa la decisione di candidarsi a sindaco di Bari, a fine 2003, Emiliano chiede l’aspettativa dalla Magistratura.