Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:59
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

24 milioni di pastiglie utilizzate dai militanti dell’Isis sono state sequestrate a Gioia Tauro

Immagine di copertina
Credit: Autorità portuale di Gioia Tauro

Secondo il procuratore di Reggio Calabria, la vendita della “droga del combattente” sarebbe stata gestita direttamente dal sedicente Stato Islamico per finanziare le attività terroristiche

La sezione antiterrorismo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha sequestrato un carico di 24 milioni di compresse di tramadolo, la cosiddetta “droga del combattente”, al porto di Gioia Tauro.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

L’operazione è arrivata al termine delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza del Comando della provincia di Reggio Calabria in collaborazione con l’Ufficio antifrode della dogana di Gioia Tauro, oltre al supporto della Dea (Drug Enforcement Administration), l’agenzia federale antidroga statunitense, e della Direzione centrale dei servizi antidroga del Viminale.

L’input per l’avvio delle indagini è arrivato dal secondo gruppo della Guardia di Finanza di Genova, che a maggio aveva portato a termine un sequestro simile nel porto del capoluogo ligure.

Il container sequestrato si trovava su una nave proveniente dall’India e diretta in Libia. Secondo Federico Cafiero De Raho, procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, la vendita della droga sarebbe stata “gestita direttamente dal sedicente Stato Islamico per finanziare le attività terroristiche pianificate e portate avanti in tutto il mondo”.

Con un prezzo di circa due euro cadauna sul mercato nero nordafricano e mediorientale, le 24 milioni di pastiglie sequestrate avrebbero fruttato guadagni pari a circa 50 milioni di euro.

“Parte dei profitti illegali sarebbe stata impiegata per finanziare i gruppi estremisti in Libia, Siria e Iraq”, ha aggiunto Cafiero De Raho.

Il tramadolo alla base delle compresse sequestrate al porto di Gioia Tauro è una sostanza oppiacea che viene utilizzata anche come antidolorifico in determinati trattamenti medici.

Oltre a essere un’importante fonte di guadagno per l’Isis, il tramadolo viene utilizzato dai suoi militanti nei campi di battaglia in Medio Oriente perché in grado di aumentare la resistenza agli sforzi fisici, diminuire la percezione del dolore e annullare ansia e paure: da qui il nome “droga del combattente”.

Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI