Rai, il nuovo programma che andrà in onda dopo il Tg1 sta creando polemiche
Il sindacato Usigrai contro la decisione dell'azienda di affidare a Maria Giovanna Maglie la striscia oraria che fu di Enzo Biagi: "Da tre anni non è iscritta all'Ordine"
L’Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti della Rai, ha criticato la decisione dell’azienda di affidare a Maria Giovanna Maglie la conduzione di un programma di informazione serale.
Il sindacato protesta perché Maglie, esterna alla Rai, da tre anni non risulta nemmeno iscritta all’Ordine dei giornalisti: “Maria Giovanna Maglie, alla quale qualcuno in Rai vuole affidare la striscia informativa in prima serata che fu di Enzo Biagi, non risulta iscritta all’Ordine dei Giornalisti. Non risulta più iscritta da circa 3 anni”, ha scritto sul suo profilo Twitter il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani.
La donna dovrebbe condurre un nuovo spazio informativo serale di 7 minuti che andrà in onda da lunedì a venerdì subito dopo il Tg1 delle 20. Il via al programma sarebbe fissato per l’11 febbraio.
Maglie, 67 anni, ex militante del Partito comunista italiano poi convertitasi al Partito socialista ai tempi di Craxi, ha una lunga esperienza come giornalista in diverse testate.
Dopo aver lavorato a L’Unità, tra il 1990 e il 1993 è stata una dipendente della Rai e ha successivamente collaborato con Il Giornale, Il Foglio e Radio Radicale.
“Il fatto di non essere iscritta all’Ordine dei giornalisti da tre anni non riesce proprio a sembrarmi un problema. Dal 1984 a tre anni fa non mi pare che facessi parte dell’ordine dei pasticcieri. Mi sono semplicemente dimenticata di pagare la mia quota”, ha replicato Maglie alle critiche dell’Usigrai.
“Telefonerò alla segreteria dell’ordine per capire come stanno effettivamente le cose. L’iscrizione annuale era un’operazione burocratica di cui si occupava mio padre, che ora non c’è più. Ovviamente pagherò il dovuto e mi metterò in regola”.
Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agi, il compenso che la Rai pagherà a Maglie non potrebbe superare i 240mila euro previsti dal tetto Rai, con una spesa inferiore rispetto all’ultima striscia post Tg1, che, affidata a Giuliano Ferrara nel 2011, quando non vigeva ancora la norma del tetto ai compensi, costava circa 4mila euro a puntata. La redazione del nuovo programma dovrebbe essere composta da tre giornalisti.
In un comunicato l’Usigrai sottolinea che “la Rai ha professionalità eccellenti in grado di curare quello spazio, a partire, visto che si parla di Rai1, dai colleghi del Tg1”.
Il comitato di redazione del Tg1, durante un incontro con il direttore Giuseppe Carboni ha ribadito, scrivendolo poi in una nota diramata ai colleghi del notiziario, che “la titolarità dell’informazione su RaiUno deve assolutamente restare del Tg 1 e che nessuno scippo sarà tollerato”.
“Sono a disposizione, il Tg1 è pronto, abbiamo il know how per farlo laddove l’azienda lo ritenga utile”, ha dichiarato Carboni.