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La mappa dei suoni delle grandi città

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Quattro ricercatori italiani hanno prodotto le mappe sonore di New York, Londra, Boston, Madrid e Barcellona

Quattro ricercatori italiani hanno ideato la Chatty Maps, un progetto che punta a mappare i suoni cittadini più comuni, trasformando i risultati in splendide mappe che illustrano come “suona” una determinata area urbana.

Il progetto attualmente mappa cinque grandi città. New York, Londra, Boston, Madrid e Barcellona.

I suoni sono divisi in cinque categorie: mezzi di trasporto, natura, umani, musica e meccanici. Ognuno è rappresentato da un colore diverso (rispettivamente rosso, verde, blu, giallo e grigio).

Se l’area è prevalentemente verde, potreste decidere di recarvi lì, trovare una panchina su cui sedervi e riposare nella quiete ascoltando i cinguettii degli uccelli o il fruscio delle foglie.

Se l’area è prevalentemente rossa, il traffico cittadino, i clacson delle auto, i rumori degli autobus e lo sferragliare dei tram potrebbero disturbare le vostre orecchie.

Ma l’aspetto più interessante del progetto è stata la raccolta dei dati sonori. Infatti, i ricercatori non hanno registrato i suoni personalmente.

Hanno invece analizzato milioni di immagini di Flickr, dotate di tag di geolocalizzazione, che contenessero parole chiave legate ai suoni.

I risultati di questa analisi sono stati classificati in quello che i ricercatori hanno definito il “primo dizionario dei suoni urbani”, disponibile qui.

I ricercatori italiani hanno pubblicato mercoledì 23 marzo 2016 il loro studio sul sito web della Royal Society Open Science: “Abbiamo dimostrato che i dati estraibili dai social media permettono di tracciare in modo efficace ed economico i suoni urbani”.

Tuttavia, ammettono che nel corso del progetto hanno riscontrato alcune difficoltà, tra cui la natura dinamica e mutevole del panorama sonoro cittadino.

“Non importa quali e quanti dati abbiamo, catturare in modo completo il panorama sonoro è impossibile. […] Lo scopo di questo lavoro è consentire agli amministratori cittadini e ai ricercatori di studiare soluzioni per un panorama sonoro ecologicamente equilibrato in cui la relazione tra la comunità umana e il suo ambiente sonoro siano in armonia”, scrivono i ricercatori.

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