“Il mio pensiero? La forza di Bebe Vio”: parla Manuel Bortuzzo, il nuotatore paralizzato dopo la sparatoria a Roma
Manuel Bortuzzo Instagram – Non tornerà più a camminare Manuel Bortuzzo, il nuotatore ventenne colpito in una sparatoria nella notte tra sabato 2 e domenica 3 febbraio nella periferia sud di Roma, nel quartiere Axa. È sopravvissuto, ma non muove più le gambe. Ha però degli “eroi” a cui pensare per non arrendersi.
Di quella notte lo sportivo dice: “Ricordo tutto, il proiettile che mi colpisce, il dolore, io che cado a terra. Quando ho capito quello che mi era successo e ciò che mi aspetterà, ho immaginato il mio futuro diverso e ho pensato subito a lei: a Bebe Vio, è lei la mia eroina”.
Appena uscito dall’ospedale San Camillo di Roma ha subito preparato un messaggio per i suoi amici e suoi fan: “Come potete sentire dalla voce sto bene. Proprio non mi aspettavo questo calore da parte vostra. Mi avete fatto emozionare. Se potessi vi abbraccerei a uno a uno. Io adesso vado avanti per la mia strada. A presto ragazzi. Un abbraccio. Vedrete che torno più forte di prima”.
Le parole di Bortuzzo sono state affidate a Paolo Barelli, presidente della Fin, in un messaggio audio dalla stanza in cui è ricoverato. E negli stessi minuti anche la fidanzata di Manuel, Martina, ha voluto raccontare in poche parole il suo stato d’animo: “Quanto accaduto è un’esperienza che non dimenticherò mai. Capisco che mi trovo di fronte a una cosa più grande di me. Spero tanto per Manuel”.
E poi si emoziona quando parla della campionessa paralimpica, la sua voce tradisce la commozione. “Bebe Vio è un mito. È lei la prima persona a cui ho pensato immaginando il mio futuro diverso. La mia mente è andata subito a lei. Come se il suo volto fosse lì davanti a me, a incoraggiarmi, a dirmi di non mollare. Sarà il modello da seguire. Se ce la fa lei, mi sono detto, ce la faccio pure io” spiega Manuel.
Il nuotatore penserà prima di tutto alla riabilitazione. “È fondamentale cominciarla al più presto. Con papà, mamma e la Federazione, stiamo valutando il centro migliore e più idoneo al mio caso, aspettiamo anche gli esami finali e le valutazioni dei medici” sottolinea il campione romano, con tutta la grinta possibile.