Manovra, accordo raggiunto tra Italia e Bruxelles: il 19 dicembre la ratifica
Manovra, raggiunto l’accordo tra Italia e Ue a Bruxelles. L’accordo raggiunto tra il governo italiano e la Commissione europea sul nuovo schema della manovra “è solo informale” e “verrà ufficializzato solo il 19 dicembre dopo il via libera di Bruxelles” spiegano le fonti del Mef.
“Sono molto fiducioso sulla legge di bilancio, la porteremo a casa con tutti i provvedimenti che ci abbiamo messo dentro e senza procedura di infrazione” ha detto Luigi Di Maio parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. “Senza tradire le promesse” ha aggiunto ribadendo che sono “confermate quota 100 e reddito di cittadinanza, tutta la vita”.
L’11 dicembre 2018 il premier Conte aveva annunciato che la decisione di ridurre il deficit/Pil dal 2,4 al 2,04 per cento per andare incontro alle richieste dell’Ue.
Nonostante ciò, la Commissione ha risposto che la riduzione “non è ancora sufficiente” e che resta ancora molto da fare per evitare la procedura d’infrazione.
Di parere diverso il premier, che dopo l’incontro con Junker del 14 dicembre 2014 ha affermato che la manovra “deve essere una vittoria per i cittadini. Sono momenti febbrili e intensi per l’attività di governo, un passaggio delicato per il paese”.
Gli ultimi aggiornamenti
18 dicembre: La Commissione europea ha annunciato che il 19 dicembre discuterà dell’Italia e della manovra di bilancio, anche se non è ancora chiaro se prenderà anche decisioni sulla procedura per deficit eccessivo legata al debito.
In mattinata, il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha detto di essere impegnato “per evitare la procedura di infrazione all’Italia per la sua legge di Bilancio. Sto lavorando per garantire che l’Italia non sia punita, e sono fiducioso”, ha spiegato a Rtl. “È in campo un dialogo costruttivo per garantire che l’Italia possa portare avanti la politica che vuole. Ma che lo faccia in base alle regole”, ha aggiunto.
Luigi Di Maio intanto è tornato a difendere la manovra economica e assicurato che “nelle prossime ore” si chiuderà senza tagli al reddito di cittadinanza o a quota 100.
“Le novità per i cittadini sono tante e sono buone tagliamo fino al 40% le pensioni d’oro, tagliamo il 30% dei premi Inail, questo è un decreto che firmerò a breve e significherà abbassare il costo del lavoro per le imprese che assumono, che dovranno pagare meno di tasse all’Inail. Poi ci sono gli incentivi per le auto non inquinanti, così combattiamo lo smog”, ha detto Di Maio.
“Queste sono ore decisive per il dialogo con l’Europa. Tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo. Abbiamo fatto una legge di bilancio che mantiene le promesse e stiamo anche facendo un’offerta all’Unione Europea di riduzione del deficit, che ci permette quindi di stare non proprio del tutto nei parametri ma di dare un segnale di dialogo”, ha aggiunto
“Non ci sarà nessun accordo se ci chiederanno di tradire gli italiani. Ci sarà un accordo sulle promesse mantenute, non su quelle tradite. Le prossime ore saranno decisive, dopo l’alba si rimetterà in moto la macchina del Governo per l’ultima volta. Stanotte il ministro Tria e il presidente Conte hanno lavorato agli ultimi conti, ora si dovrebbe chiudere. Sono fiducioso su questo. Dal primo gennaio entrerà una legge di bilancio che può dar vita a un cambiamento in Italia”.
“Smentisco qualsiasi ipotesi di taglio alle misure come quota 100 o il reddito di cittadinanza. Come sono partite, così arrivano. Siccome partono un po’ dopo, il reddito a marzo e quota 100 a febbraio, costeranno un po’ di meno. Quando ci sediamo al tavolo io, Conte e Salvini troviamo sempre una quadra. Quello che abbiamo ottenuto ogni volta che abbiamo dialogato è un miglioramento sia dei rapporti tra di noi che di risultati per gli italiani. La gente che mi ferma per strada mi chiede di non litigare, di proseguire verso gli obiettivi e di risolvere i problemi”.
Il discorso del premier Conte
“Fin dall’inizio abbiamo impostato una manovra contro il rischio recessione. Abbiamo messo a fuoco le riforme da inserire nel contratto di governo per mantenere fede alle promesse e per realizzare una prospettiva di sviluppo”, ha affermato Conte.
“Abbiamo accantonato le somme apparse necessarie per garantire queste riforme ma io non ho mai anticipato cifre. Il saldo finale è determinato dalle stime tecniche calcolate. Per ora abbiamo liberato delle risorse”.
“L’Italia ha elaborato una manovra economica ben studiata. Non abbiamo nulla di cui scusarci, abbiamo una visione strategica. Stiamo rispondendo ai bisogni urgenti dei cittadini. Ci siamo confrontati con i miei colleghi”.
“Su Quota 100 e reddito di cittadinanza non si torna indietro”, ha poi ribadito il premier, facendo eco alle dichiarazioni dei due vicepremier Di Maio e Salvini.
La manovra
L’obiettivo del governo per evitare la procedura d’infrazione è raccogliere più soldi dal taglio delle pensioni d’oro, dalle dismissioni immobiliari e dalle modifiche a quota 100 e al reddito di cittadinanza, secondo quanto spiegato dal ministro Di Maio.
Dalle stime tecniche su Quota 100 e Reddito di cittadinanza emerge che “a platea invariata costeranno di meno. Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”.
Inoltre, ha spiegato Di Maio alla vigilia dell’incontro tra Conte e Juncke, “preleveremo molti più soldi dalle pensioni d’oro. Oltre al taglio in tre scaglioni, 20, 35 e 40 per cento, ci sarà il raffreddamento, cioè non adegueremo al tasso di inflazione le pensioni d’oro. E in questo modo contiamo di recuperare oltre un miliardo. Infine, ci sarà la dismissione degli immobili, che venderemo non più a prezzo catastale ma a prezzo di mercato”.
Lo scontro sull’ecotassa
Argomento molto discusso quello delle tasse sulle auto, che vede su due fronti contrapposti Lega e Movimento 5 Stelle. Il 14 dicembre il vicepremier Di Maio è intervenuto nuovamente sulla questione per rassicurare gli italiani che “non ci sarà nessuna nuova tassa”.
“Ci sarà un ecobonus sulle auto elettriche, ibride, a metano. Serve una rivoluzione della mobilità in Italia. Non danneggeremo chi può permettersi solo una Panda”, ha affermato il vicepremier Di Maio a Mattino 5.
“Sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano, perché ci sono città ostaggio dell’inquinamento. Stiamo incentivando fino a 6mila euro le auto elettriche, ma ci stiamo preparando a un piano di installazione di oltre 20mila colonnine elettriche con EnelX”. Questo “ci aiuterà per l’ambiente e ci farà risparmiare soldi sui carburanti e quindi sulle spese fisse degli italiani. Abbiamo le città ostaggio dell’inquinamento, si fermano le auto fino a Euro4”, ha concluso Di Maio.
La cambiale digitale
Un emendamento alla legge di bilancio depositato dal M5s in commissione Bilancio del Senato prevede l’introduzione della cambiale digitale per il pagamento esclusivo delle fatture commerciali.
Potrà essere emessa da enti pubblici, imprese individuali, società di persone, società di capitali, Spa, Srl, cooperative e trust, sarà equiparata alla cambiale ordinaria e avrà scadenza non inferiore ai 60 giorni e non superiore ai 60 mesi.
Le cambiali digitali potranno essere emesse anche per importi frazionati e saranno esenti da imposta di bollo. L’emittente, il trattario e il girante si avvarranno dell’intermediazione degli istituti di credito.