Manovra, saltata la Commissione Bilancio e rinvio della discussione in Senato. Cosa sta succedendo nel governo
Manovra, il governo prende tempo. In pochi minuti è prima saltata la Commissione Bilancio e poi è stata rinviata la discussione in Senato. Cosa sta succedendo nel governo? (Qui la diretta di TPI)
Una risposta univoca non c’è. Chi parla di scontri in corso nella maggioranza, chi della necessità di trovare la quadra sui due provvidimenti “simbolo” del governo gialloverde: Quota 100 per la riforma delle pensioni e reddito di cittadinanza.
L’unica certezza, al momento, è che il governo ha bisogno di più tempo prima di arrivare col testo nell’Aula di Palazzo Madama. E allora ripercorriamo i fatti.
La mattina di lunedì 17 dicembre si è aperta con l’annuncio trionfante del vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice di domenica sera a Palazzo Chigi: “Abbiamo l’aggiunto l’accordo su tutto”. Poi la polemica contro giornali e giornalisti: “Uno si diverte un mondo a leggere i giornali…”.
Ma Salvini non si ferma qui: “Abbiamo trovato l’accordo su una ulteriore riduzione fiscale, restando nei limiti probabilmente graditi dalla Ue. Non abbiamo parlato di numeri, di questo ragiona Conte con Juncker. Noi abbiamo parlato di fatti”.
E forse è proprio qui il problema: i numeri. Perché un conto sono gli accordi sui “principi” con Conte e Di Maio, un altro quello sui freddi numeri con il ministero dell’Economia. Palla a Tria, quindi. Ed ecco lo stop, almeno in termini temporali.
Intorno alle 9.30 la prima doccia fredda. Sono state sconvocate le sedute di oggi della commissione Bilancio del Senato, impegnata da giorni sugli emendamenti. La prima seduta della giornata sarebbe dovuta iniziare alle ore 10 di questa mattina mentre altre sedute erano in calendario nel pomeriggio e per la sera.
Mezz’ora dopo, l’altro stop: l’esame al Senato, previsto per le 17 di martedì 18 dicembre, slitta “almeno” a venerdì 21 dicembre. Smentita, quindi, la voce che il testo fosse pronto per andare in aula così com’è.
La commissione Bilancio del Senato riprenderà infatti i lavori sulla manovra martedì 18 dicembre alle 9,30 e chiederà che l’arrivo del testo in Aula del Senato sia rimandato di qualche giorno, probabilmente fino a venerdì 21. “Abbiamo esigenza di lavorare almeno due giorni pieni”, ha detto il presidente Daniele Pesco ai cronisti al termine della riunione.
Tempo, quindi. Serve tempo per mettere nero su bianco le modifiche concordate domenica sera a Palazzo Chigi in una riunione ristretta ai tre leader prima che del vertice allargato sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi.
Primo accordo raggiunto: niente ecotassa sulle auto. Secondo accordo: le coperture per l’ormai famoso 2,04 per cento per evitare le sanzioni di Bruxelles. Il tutto con l’impegno a mantenere inalterate Quota 100 e reddito di cittadinanza.
E forse, a questo punto, ha ragione chi – da fonti del Mef contattate da TPI – indica in 3 miliardi di euro lo scoperto per il quale il governo non ha ancora trovato gli stanziamenti. Un cifra alla quale rischia di aggiungersi 1,5 miliardi di euro chiesti da Bruxelles come “riserva”.
Ed è proprio dal Mef che sarebbe arrivata la richiesta di “più tempo”, almeno un’intera giornata di lavori – quella di oggi, lunedì 17 dicembre – per cercare di far quadrare i conti.