Pensioni: quali sono le novità introdotte con la manovra del Governo
Manovra: le novità sulle pensioni
Con la nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri giovedì 28 settembre 2018 è stato previsto il superamento della legge Fornero sulle pensioni, uno dei punti centrali del contratto di governo siglato da Movimento Cinque Stelle e Lega.
Le novità principali riguardano l’introduzione della cosiddetta quota 100 e l’anticipazione del diritto alla pensione anticipata. Entrambe le misure entreranno in vigore a partire dall’anno 2019.
Nel testo del provvedimento varato dal Governo si legge, in particolare, che è prevista “l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani”.
Quota 100
La quota 100 è un meccanismo per l’accesso alla pensione che si basa sulla somma tra l’età anagrafico e gli anni di contribuzione.
In altre parole, il meccanismo prevede che possa andare in pensione chi si trova nella situazione per cui la somma tra la propria età anagrafica e il numero di anni di contributi versati dia, appunto, 100.
Secondo quanto trapelato, la manovra approvata dal Consiglio dei ministri prevede che possa usufruire di questo meccanismo chi abbia compiuto almeno 62 anni. È questa la soglia annunciata nelle scorse settimane dal vicepremier Matteo Salvini.
Si tratta di una ampliamento di questa possibilità rispetto al piano iniziale del Governo, che prevedeva una soglia di 64 anni.
In pratica, dunque, per accedere alla quota 100 bisognerebbe avere almeno 62 anni d’età e 38 di contributi versati, oppure 63 anni e 37 di contribuzione, o 64 e 36, e così via.
Pensione anticipata
Nella nota di aggiornamento al Def si parla anche di pensionamento anticipato. Con questa espressione si indica un meccanismo in virtù del quale si può andare in pensione al raggiungimento di un certo numero di anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.
Le norme attualmente in vigore fissano questa soglia a 43 anni e 3 mesi di contributi versati per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.
Con la manovra questo livello minimo dovrebbe scendere a 41 anni e mezzo o 42.
Le critiche dell’ex ministra Fornero
La legge Fornero che il Governo vuole superare prende il nome da Elsa Fornero, ministra delle Politiche sociali ai tempi dell’esecutivo guidato da Mario Monti.
Fornero ha duramente criticato il piano di Lega e Movimento Cinque Stelle.
Secondo l’ex ministra, le riforma introdotta dal governo gialloverde graverà in particolare sui “giovani e le generazioni future che dovranno pagarne i costi”.
In una recente intervista al Sole 24 Ore, Fornero ha sottolineato come le novità comporteranno un aggravio di costi sulle casse pubbliche che andrà ad aumentare ulteriormente il debito pubblico.
“Se si abbassa l’età del ritiro dal lavoro, in futuro si avranno problemi per assegni pensionistici che avranno perso potere d’acquisto, per cui serviranno altri interventi pubblici di tipo assistenziale”, ha osservato l’ex ministra.
Critiche anche nello specifico sulla quota 100: ”Si introduce un parametro esogeno e non si capisce se verrà adeguato o meno all’aspettativa di vita. Si considerano poi età e contributi, ma non gli importi della pensione. E non è noto che fine faranno l’Ape volontaria e quella sociale”.