“So dove vai al mare, spero che affoghi!”, mamma no vax contro Burioni
Una mamma “no-vax” ha attaccato – con tanto di augurio di morte – Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all’università “Vita-Salute” San Raffaele di Milano, da sempre in prima linea per la campagna pro vaccini.
“Ho saputo che vai al mare al n… prego di non incontrarti e in cuor mio spero che affoghi!”, scrive la donna nel suo post aggiungendo: “Per ogni lacrima versata, per ogni notte insonne, per ogni discriminazione, per ogni ora tolta ai nostri figli dietro questa guerra… il mio più sonoro vaff!”.
Post contro il virologo – che aveva già avuto un faccia a faccia televisivo con l’autrice del post nel 2016 mentre entrambi erano ospiti della trasmissione televisiva “Virus” – finito nel mirino della Digos di Rimini su segnalazione dei colleghi milanesi che si occupano direttamente delle minacce ricevute da Burioni, considerato una sorta di nemico da chi è contrario alle vaccinazioni.
“Squadrismo”, così Roberto Burioni ha commentato su Twitter l’accaduto.
Un attacco, quello nei confronti del professore, probabilmente spinto dal parere del medico sulla presa di posizione del Senato riguardo i vaccini. ““Un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio”, ma lei, ministro, è un medico o una poetessa?”, ha scritto Burioni rivolgendosi alla ministra della Salute, Giulia Grillo.
“Un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio”, ma lei, ministro, è un medico o una poetessa? Smetta di dire circonvolute nullità e faccia ritirare questo vergognoso emendamento o passerà alla storia, e al primo morto di morbillo sarà giustamente sbranata dall’opinione pubblica https://t.co/uNXMuqOWdx
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) 4 agosto 2018
“Smetta di dire circonvolute nullità – ha poi proseguito – e faccia ritirare questo vergognoso emendamento o passerà alla storia, e al primo morto di morbillo sarà giustamente sbranata dall’opinione pubblica”.
Poco prima, in un altro tweet, ha invece commentato la votazione del Senato come “una pagina infame nella storia della Repubblica” che mette “a rischio la salute dei bambini più deboli e indifesi per ingraziarsi la parte più ignorante e oscurantista del Paese”.