A Macerata un barista fa pagare il caffè ai tedeschi in base allo spread
L'obiettivo dell'iniziativa è quello di far capire che "noi italiani non accettiamo alcuna ingerenza nel quadro politico del nostro paese".
Gli attacchi della stampa e dei politici tedeschi nei confronti dell’Italia sono all’ordine del giorno. Il più attivo in questa specialità è il settimanale Der Spiegel, che sabato 2 giugno è tornato a pungere il nostro paese con una copertina scioccante.
Uno spaghetto che assume la forma di un cappio e la scritta: “Ciao Amore”
Appena una settimana prima lo stesso Spiegel ci aveva definiti “scrocconi” in un editoriale al vetriolo: “Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione – si leggeva nell’articolo – che prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale ‘dolce far niente’ e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti? Chiedere l’elemosina sarebbe un concetto sbagliato. I mendicanti almeno dicono grazie, quando gli si dà qualcosa”.
Come se non bastasse, ci si sono messe anche le controverse dichiarazioni del Commissario al Bilancio dell’Unione Europea Gunther Oettinger, che ha parlato di mercati che dovrebbero insegnare agli italiani come votare.
La misura per alcuni è diventata colma, e c’è chi, anche con un pizzico di ironia, si è attrezzato per passare al contrattacco. È il caso di un barista di Macerata, che ha deciso di applicare delle tariffe del tutto particolare ai turisti tedeschi che vogliono sorseggiare un buon caffè nel suo locale.
“Avviso ai clienti di nazionalità tedesca. Poiché i mercati insegneranno agli italiani come votare, il nostro locale applicherà ai clienti di nazionalità tedesca un listino prezzi speciale variabile a seconda dello spread. Vi insegneremo così come consumare bene al bancone di un bar italiano”.
Proprio così: un prezzo variabile a seconda dello spread: più sale il differenziale tra Btp e Bund, più i tedeschi pagano per bere il caffè.
Ad architettare questa piccola vendetta nei confronti della Germania è stato Roberto Buratti, titolare del bar Maracuja e di una società di eventi, la Brp Eventi, entrambi a Macerata.
Intervistato da Picchio News, Buratti ha spiegato che l’obiettivo della sua iniziativa è quello di far capire che “noi italiani non accettiamo alcuna ingerenza nel quadro politico del nostro paese”.
Cos’è lo spread e perché se ne sta parlando di nuovo
Lo spread, che in italiano si traduce con differenziale, è la differenza di rendimento tra titoli di stato italiani e tedeschi e nello specifico, la “forbice” tra il rendimento offerto dal Btp (buono del tesoro poliennale emesso dallo stato italiano) a 10 anni e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il bund.
Oggi lo spread viene preso come riferimento per misurare la stabilità economica di un paese in relazione con gli altri paesi.
In realtà lo spread è un termine generico che indica semplicemente la differenza esistente fra due valori e assume significato diverso a seconda del contesto.
È dal 2011 che il termine spread è sotto i riflettori e al centro dell’attenzione pubblica, assumendo nello specifico il significato di differenziale tra i BTP italiani e i bund tedeschi.
All’inizio di quell’anno, il 4 gennaio era a 173 punti.
Il 30 dicembre, dopo un’estate burrascosa e l’avvicendamento a Palazzo Chigi tra Silvio Berlusconi e Mario Monti a novembre, lo spread arrivò a quota 528, con un incremento di addirittura 355 punti.
Nel calcolare lo spread vengono presi a riferimento i Btp. I Btp sono una delle 5 categorie di titoli di Stato emesse sul mercato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ciascuno con diverse caratteristiche in termini di scadenza, rendimento e modalità di pagamento degli interessi dovuti.
In generale i titoli di stato sono obbligazioni emesse per finanziare (coprire) il proprio debito pubblico o direttamente il deficit pubblico.
Il buono del tesoro è un certificato di debito emesso dallo Stato italiano per ottenere liquidità di denaro immediata.
Il rendimento dei Btp è emesso mediante il pagamento degli interessi attraverso cedole fisse semestrali. Alla scadenza dell’obbligazione lo Stato rimborsa il capitale iniziale.
Per determinare il valore dello spread bisogna innanzitutto calcolare il tasso di rendimento interno del Btp e del bund a 10 anni. Il valore dello spread è sempre espresso in punti base e non in percentuale. Un punto base corrisponde a una differenza tra i due rendimenti dello 0,01 per cento, 100 punti base corrispondono a una differenza dell’1 per cento.
Ad esempio se un BTP con una certa scadenza ha un rendimento del 7 per cento e il corrispettivo Bund tedesco con la stessa scadenza ha un rendimento del 3 per cento, allora lo spread sarà di 7 − 3= 4 punti percentuali ovvero di 400 punti base. La determinazione giornaliera dello spread avviene sulla base delle libere contrattazioni sui mercati dei titoli.
Il valore dello spread varia continuamente a seconda delle variazioni del prezzo dei titoli di stato.
Si è iniziato a monitorare il valore dello spread per misurare il “rischio Paese” per una determinata nazione in relazione ad altri paesi considerati più o meno sicuri.
Per “rischio paese” si intende il rischio di insolvenza di operatori, pubblici e privati di un determinato stato, dipendente da variabili politiche, economiche e sociali. Il “rischio paese” serve a chi investe con i paesi stranieri.
È questo il motivo per il quale davanti a crisi politiche, istituzionali o economiche di un paese, lo spread subisce alterazioni vistose ed è tenuto in considerazione per capire come reagiscono i mercati a quella determinata situazione.
Quando lo spread sale, cioè quando la differenza tra i titoli di stato italiani e tedeschi aumenta, a farne le spese sono coloro che hanno acquistato i Btp, e quindi le banche e i risparmiatori.
Quando lo spread è alto, se i risparmiatori vogliono vendere i titoli di stato, con lo spread che aumenta, il titolo stesso perderebbe valore.