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Verhofstadt ha dato del burattino a Conte, ma due anni fa voleva i 5 stelle in Alde

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I rapporti tra il Movimento e Alde non sono sempre stati così tesi: nel 2017 i pentasetellati cercarono di allearsi con i Democratici e liberali per cambiare l'Europa, ma l'operazione non andò a buon fine

Che il leader di Alde Guy Verhofstadt abbia definito il premier Conte un burattino nelle mani di Di Maio e Salvini è cosa nota, ma quello che forse non tutti ricordano è che soli due anni fa il politico belga aveva un’opinione ben diversa dei 5 Stelle.

Infatti se adesso i pentastellati sono parte di un “governo odioso”, nel 2017 erano dei possibili alleati per riformare le istituzioni europee e cambiare le politiche in tema di immigrazione.

Leggi anche: Conte a Strasburgo ha fatto i conti col fatto che l’Italia è isolata, insignificante e irresponsabile

La mancata alleanza – Nel gennaio del 2017 i 5 Stelle avevano cercato di stringere un’alleanza con il Gruppo dei democratici e liberali e per diverse settimane ci sono state intense trattative tra il Movimento e Alde.

Il passaggio dei 17 pentastellati dagli euroscettici di Efd al gruppo dei liberali sembrava ormai cosa fatta, tanto che Grillo aveva lanciato una votazione online tra gli iscritti per avere l’ok finale dalla base.

Peccato però che l’alleanza non fosse ben vista proprio dai membri di Alde. Il problema principale era nel numero dei grillini pronti a cambiare gruppo: con i suoi 17 eurodeputati, il Movimento sarebbe diventato il primo partito all’interno di Alde, potendo così incidere pesantemente sulla linea del gruppo.

Alla fine Guy Verhofstadt, sorpreso da tanta opposizione interna, è stato costretto a fare marcia indietro e a giustificare il suo no all’alleanza affermando che non c’erano “sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa”.

“Non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde. Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave”.

Una grande delusione per quel 78,5 per cento degli iscritti al Movimento che si era detto favorevole al passaggio dei 5 Stelle al gruppo Alde e per lo stesso Beppe Grillo, che si era speso in prima persona per questa alleanza mancata.

Due anni dopo sembra che anche Verhofstadt si sia ricreduto sui 5 Stelle e chissà che non ringrazi chi, all’interno di Alde, mise il veto su quella possibile alleanza.

Leggi anche: Tutti i motivi per cui, sì, Giuseppe Conte è un burattino
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