Perché L’Unità è tornata in edicola per un solo giorno
Il 25 maggio 2018 nelle edicole di Roma e Milano è stato possibile acquistare lo storico quotidiano L’Unità, a poco più di un anno dalla sua ultima uscita, avvenuta nel giugno 2017. Non si tratta però di un ritorno in attività del giornale, ma di una scelta fatta per evitare la decadenza della registrazione della testata.
La legge italiana sull’editoria prevede infatti che una testata registrata dopo un anno di inattività cessi di esistere. La proprietà de L’Unità, l’azienda Piesse di proprietà di Massimo Pessina e Guido Stefanelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell’importante azienda del settore edile Pessina Costruzioni, ha dunque deciso di evitare di far decadere la testata attraverso questa uscita ed evitare così che altri possano registrare lo storico marchio.
Il risultato è stato un numero unico, sicuramente imperdibile per tutti i collezionisti di quotidiani, distribuito in 2mila copie e lungo solo otto pagine ma che ha deciso di rifarsi in maniera chiara ai primissimi numeri de L’Unità. Il nome della testata è stato infatti ripreso dalla grafica del primo numero, uscito nel 1924, e si legge – come si è letto ben in vista per anni – “quotidiano fondato da Antonio Gramsci”. Titolo principale dell’edizione è “La via maestra”, lo stesso del primo numero del giornale uscito nel 1924.
Adesso, a lavorare per L’Unità ci sono appena cinque persone: il direttore Luca Falcone, ex addetto stampa del gruppo Pessina, tre giornalisti e un grafico.
Il quotidiano aveva cessato di essere pubblicato nel giugno 2017, due anni dopo il suo ritorno nelle edicole del 2015, arrivato dopo circa un anno e mezzo di assenza.