Lodi, boom di donazioni contro le discriminazioni a scuola. Il comitato: “Sospendiamo la raccolta fondi”
Oltre 2mila persone hanno contribuito alla raccolta fondi, che ha fruttato oltre 60mila euro. Questi soldi saranno usati per garantire l’accesso ai servizi scolastici a tutti i bambini lodigiani esclusi
A volte la solidarietà supera anche le previsioni più ottimistiche. È successo a Lodi, dove la raccolta fondi lanciata da un comitato per tutelare i bimbi figli di migranti estromessi dai servizi della scuola dopo un nuovo regolamento comunale ha superato i 60mila euro ed è stata momentaneamente sospesa. lodi raccolta fondi
“Il Coordinamento Uguali Doveri ringrazia per la grandissima solidarietà ricevuta, manifestata anche attraverso le generose donazioni che permetteranno di garantire l’accesso dei bambini lodigiani alla sevizi scolastici”, si legge sulla pagina Facebook degli organizzatori della raccolta.
“A oggi – domenica 14 ottobre 2018, ore 15 – abbiamo ricevuto donazioni da più di 2mila persone che hanno contribuito, con bonifici e pagamenti su PayPal, a raccogliere circa 60mila euro”.
La stima non tiene conto dei bonifici effettuati in questi giorni, grazie ai quali si pensa che la cifra possa raggiungere i 90mila euro.
“A oggi, siamo sicuri di poter garantire l’accesso a tutti i bambini lodigiani esclusi dai servizi scolastici almeno fino a fine dicembre 2018, data in cui speriamo che il ricorso presentato al Tribunale di Milano contro il Comune di Lodi avrà annullato questa discriminazione”, prosegue il comitato.
“Per questo motivo riteniamo di aver raggiunto il primo obiettivo della campagna, sostenere l’accesso alla mensa e agli altri servizi dei bambini discriminati. Nel caso a gennaio fosse necessario altro supporto, rilanceremo l’iniziativa. Annunciamo quindi la momentanea sospensione della raccolta fondi”.
“Come potete aiutarci adesso”?, si legge nel post del comitato, “Partecipando al presidio che si terrà in Piazza Broletto, sotto il municipio di Lodi, martedì 16 ottobre dalle 8.30 alle 20.30 e alle altre iniziative che saranno organizzate”.
Il nuovo regolamento della città di Lodi, in Lombardia, è stato approvato il 4 ottobre 2017 e prevede che, per ricevere l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, riguardanti non solo la scuola, ma tutti i servizi sociali, i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea devono presentare documenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla legge.
Il regolamento comunale prevede che chi non riesce a recuperare le certificazioni necessarie deve pagare la tariffa massima prevista per le fasce di reddito più elevate.
La decisione è stata giustificata dall’Assessora della Lega Nord promotrice del Regolamento, Sueellen Belloni, come: “un gesto politico, dovuto a chi ci ha votato e a cui abbiamo assicurato ‘prima gli italiani’”.
A molti, tuttavia, il regolamento è apparso un abuso da parte della sindaca leghista della città, Sara Casanova.
Per questa ragione, è valso all’Amministrazione Comunale di Lodi una segnalazione all’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, una denuncia per discriminazione.
Tali documenti, infatti, non sono sempre semplici da ottenere, se i pensa a paesi lontani con burocrazie non efficienti o a stati che vivono situazioni di crisi.