Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:50
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Cosa andrà a fare concretamente Lino Banfi all’Unesco

Immagine di copertina

Lino Banfi rappresenterà l’Italia nella commissione per l’Unesco. L’annuncio dato da Luigi Di Maio sul palco della convention M5s è stato una vera sorpresa e immediatamente la domanda è stata: autogol che ha messo in ombra il reddito di cittadinanza o colpo di genio per sviare l’attenzione?

Al netto dell’ironia che ha accolto la nomina, cosa farà concretamente il famoso comico all’Unesco? Di Maio non ha precisato con quale ruolo Banfi, 82 anni, farà parte della commissione, che è presieduta dal 2016 da Franco Bernabè, manager di lungo corso con un passato in Eni e Telecom.

Il compito della Commissione è però chiaro: “Favorire  la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi Unesco in Italia”.

È la Convenzione di Londra del 16 novembre 1945 a stabilire che tutti i 195 Paesi membri dell’Unesco istituiscano tali commissioni.

Banfi sarà quindi – sicuramente – chiamato a partecipare alla messa in atto delle strategie generali elaborate dall’Assemblea in stretto contatto con la Rappresentanza Diplomatica Permanente d’Italia presso l’Unesco.

Tra i compiti della Commissione di cui Lino Banfi farà parte ci sono:

– fornire pareri e raccomandazioni al Governo e alle pubbliche amministrazioni sull’elaborazione e valutazione dei programmi Unesco

– collaborare con gli organi competenti per l’esecuzione delle decisioni prese alla Conferenza generale dell’Unesco (che si svolge ogni due anni);

– produrre documenti e pubblicazioni periodiche per diffondere informazioni su principi, obiettivi ed attività dell’Unesco;

– pubblicizzare le problematiche trattate dall’Unesco;

– organizzare e promuovere incontri, convegni, corsi e altre attività di formazione e di studio nelle materie di competenza dell’Unesco.

Al momento è praticamente certo l’impiego di Lino Banfi come “testimonial” dell’Italia e degli eventi culturali organizzati e patrocinati dall’Unesco.

Sarà Alberto Bonisoli, ministro delle Cultura, l’esponente del governo con cui Lino Banfi sarà chiamato a interfacciarsi soprattutto per quanto concerne le future candidature alla lista del patrimonio mondiale.

La Commissione nazionale italiana per l’Unesco (CNIU) trasmette, infatti, le candidature approvate al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per chiedere le valutazioni di merito e per perfezionare il dossier della candidatura.

Ti potrebbe interessare
Cultura / Fair Play Menerini: svelati i partecipanti al talk show i campioni si raccontano
Cultura / Un libro di corsa: Elizabeth
Cultura / Un libro di corsa: L’ultimo omicidio alla fine del mondo
Ti potrebbe interessare
Cultura / Fair Play Menerini: svelati i partecipanti al talk show i campioni si raccontano
Cultura / Un libro di corsa: Elizabeth
Cultura / Un libro di corsa: L’ultimo omicidio alla fine del mondo
Cultura / Ecco “Rafael. Una vita speciale”, la nuova serie podcast di Lorenzo Giroffi
Cultura / L’attore e cantante Andrea Bruschi a TPI: “Dalla musica al cinema: raccontare storie per me è una necessità”
Cultura / Esclusivo TPI – Parla Johnny Depp: “Modigliani è il mio alter ego: la mia libertà non sempre mi ha favorito”
Cultura / Annunciata la settima edizione dell’Italian Excellence Gala & Awards che si terrà a Los Angeles
Cultura / Milano: Delvis Unlimited presenta Metallica, l’installazione che combina design e arte. Utilità ed estetica
Cultura / Banca Ifis, presentato lo studio “Economia della Bellezza 2024”: fatturato di 192mld da oltre 700 imprese italiane
Cultura / Fondazione FS: Presentato il volume “Pietr’Arsa da officina a museo ferroviario”