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Cosa c’è da sapere sul caso della nave Lifeline

Immagine di copertina
La nave Lifeline batte bandiera olandese, ma la ong omonima è tedesca

Dopo la vicenda dell'Aquarius nel Mediterraneo è di nuovo scontro tra il governo italiano e una ong che soccorre migranti

Dopo il caso della nave Aquarius, il governo italiano è protagonista di un nuovo scontro con una ong, la Lifeline, che si occupa del soccorso di migranti nel Mar Mediterraneo.

Giovedì 21 giugno 2018 la nave Lifeline, appartenente alla ong omonima, ha recuperato 224 migranti naufragati dopo essere partiti dalle coste libiche a bordo di alcuni gommoni.

Il governo italiano ritiene che l’operazione di soccorso sia avvenuta in acque libiche e che la ong abbia violato norme di diritto internazionale.

Per questo ha fatto sapere che, se entrerà in acque italiane, la nave sarà messa sotto sequestro.

La ong afferma, da parte sua, che il soccorso è avvenuto in acque internazionali.

Un altro nodo riguarda la nazionalità della Lifeline. La nave batte bandiera olandese, ma la ong ha sede a Dresda, in Germania.

Le autorità olandesi hanno fatto sapere che l’imbarcazione non è iscritta nel registro navale olandese. Ma la ong ha pubblicato su Twitter documenti che attestano il porto di Amsterdam come porto ‘di casa’.

Il rifiuto di Malta

La Lifeline nella mattinata di venerdì 22 giugno è entrata in acque maltesi. Il governo italiano ha esortato il governo de La Velletta ad accogliere la nave.

Fonti del governo maltese hanno smentito di aver ricevuto richiesta in tal senso. Il governo italiano ha successivamente reso noto che la capitaneria italiana ha chiesto ufficialmente a Malta di far attraccare la Lifeline.

L’ambasciatore di Malta ha dichiarato a TPI che, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera italiana, le operazioni di soccorso sono avvenute nella zona di Ricerca e soccorso della Libia e sono state inizialmente gestite dalla stessa Guardia costiera italiana.

La Libia si è quindi presa la responsabilità del soccorso della nave, avvenuto in un’area tra la Libia e Lampedusa.

Malta non ha partecipato alla coordinazione dell’operazione e non ha alcuna competenza in merito.

Cosa ha detto Salvini

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è intervenuto poche ore dopo l’operazione di soccorso con una diretta Facebook.

“C’è una ong, Lifeline, battente bandiera olandese, che contravvenendo a tutte le regole e a tutte le leggi, di forza ha caricato a bordo 224 clandestini che erano su gommoni partiti dalla Libia, in acque di competenza libica”, ha detto Salvini.

“La Guardia costiera ha scritto loro di non muoversi, quella libica ha scritto dicendo ci pensiamo noi. Questi disgraziati, mettendo a rischio la vita dei migranti, non hanno ascoltato le autorità italiane né quelle libiche e sono forzosamente intervenuti per caricare il prezioso quantitativo di carne umana a bordo”.

“Sono buoni o lo fanno per interesse? L’Italia questa nave la vede solo in cartolina”, ha avvertito il ministro. “Non si gioca con le vite umane e le regole vanno rispettate. Le ong nei porti italiani non metteranno più piede”.

Salvini ha poi invitato la nave a dirigersi in Olanda. “Porti italiani nisba, fate un giro più largo”, ha detto.

Nella mattinata del 22 giugno, dopo che la Lifeline è entrata in acque maltesi, Salvini è nuovamente intervenuto sulla vicenda, sollecitando il governo di La Valletta ad accogliere la nave.

“La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti. Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare”, ha scritto in un post su Facebook.

Cosa ha detto Toninelli

Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è intervenuto due volte su Facebook, prima con un post e poi con due video diretta.

“La nave Lifeline sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale”, ha scritto nel post il ministro in un post su Facebook.

Toninelli ha sollecitato una indagine sulla ong per verificare l’effettiva corrispondenza tra la bandiera olandese battuta e la sua appartenenza olandese.

“Non abbiamo ancora riscontri sull’effettiva appartenenza all’Olanda della nave ong Lifeline. Per questi motivi sono costretto a chiedere alla Guardia Costiera italiana di avviare un’indagine di bandiera per verificare l’effettiva corrispondenza tra il vessillo battuto dalla nave e l’appartenenza a quella stessa nazionalità”, ha spiegato Toninelli.

Poche ore più tardi, il ministro è intervenuto sulla vicenda con una diretta Facebook, in cui ha avvertito che se la nave arriverà in Italia sarà sequestrata per verificare la bandiera di appartenenza.

Secondo Toninelli, Lifeline ha agito contro le regole del diritto internazionale caricando a bordo 224 migranti nonostante la Guardia costiera libica stesse a sua volta intervenendo e nonostante non possa trasportare più di 50 persone.

Il ministro ha anche sottolineato che la nave della ong “batte illegittimamente, illegalmente bandiera olandese”. “Di fatto è una nave apolide, priva di cittadinanza, che non potrebbe navigare in acque internazionali”, ha aggiunto.

“Sequestreremo la nave e la porteremo nei porti italiani, dove si dovrà fermare mentre l’indagine di bandiera è in corso”, ha detto il ministro, che ha comunque sottolineato che priorità del governo è “salvare le vite umane che si trovano su Lifeline”.

Il 23 giugno Toninelli ha sottolineato che la nave è entrata in acque maltesi ha esortato il governo di La Valletta a intervenire.

“È entrata in acque maltesi e, ora, La Valletta non può girarsi dall’altra parte”, ha scritto in un post su Facebook, che ha accompagnato una nuova video-diretta. “Inoltre, grazie alle nostre pressioni, l’Europa ha finalmente battuto un colpo: un aereo di Frontex ha intercettato l’imbarcazione”, ha aggiunto.

Cosa ha detto Lifeline

La ong Lifelien ha pubblicato su Twitter la foto della conferma di registrazione della nave omonima, datata 19 settembre 2017 con scadenza il 19 settembre 2019, in cui si indica Amsterdam come porto “di casa”.

“La nostra nave batte bandiera olandese”, ha scritto Lifeline nel tweet.

La ong ha ribadito che l’intervento di soccorso di migranti davanti alle coste libiche è avvenuto in acque internazionali e ha fatto sapere che di aver fornito assistenza a un mercantile intervenuto in soccorso di un altro gommone in difficoltà.

Lifeline è poi intervenuta con un lungo post su Facebook.

“La nave ha salvato 224 persone in acque internazionali e in linea con tutti i regolamenti internazionali”, ha scritto. “Lifeline sollecita un porto di sicurezza per sbarcare le persone soccorse” e “si aspetta che le autorità competenti agiscano in conformità al diritto internazionale e alle linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare”.

La ong ha spiegato che la nave è in viaggio verso nord. “Poiché non è ancora stato assegnato alcun porto di sicurezza”, la ong “teme che si possa verificare una situazione simile a quella dell’Aquarius”

“Il lungo viaggio che l’Aquarius ha dovuto intraprendere per raggiungere Valencia e la scarsità delle condizioni sanitarie delle persone a bordo durante il transito hanno dimostrato che questo non può essere un’opzione”, si legge nel post.

Lifeline ha anche risposto a Toninelli, sottolineando di essere la nave “meglio attrezzata” in zona al momento del naufragio dei migranti e aggiungendo che le navi della Guardia costiera libica non sono sufficientemente equipaggiate.

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