I libri per bambini vietati ai bambini
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Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha stilato una lista di libri proibiti, che sono stati ritirati dagli scaffali delle scuole dell'infanzia del capoluogo veneto
Esistono i libri romantici, i gialli, i fantasy, quelli dell’orrore. E poi – secondo il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – esistono anche i libri gender, che affrontano il tema dell’identità di genere e rischiano di influenzare le scelte dei bambini. Con questa accusa, Brugnaro ha stilato una lista di 49 libri da ritirare dagli scaffali delle scuole dell’infanzia del capoluogo veneto.
Dopo le accese polemiche che sono scoppiate intorno alla vicenda, le petizioni e le proteste, la lista è ora scesa a quota due libri: Piccolo uovo – scritto da Francesca Pardi e illustrato da Altan – e Jean ha due mamme – della francese Ophélie Texier.
Questi due libri “proibiti” affrontano entrambi il tema dell’omosessualità, dipingendo l’immagine di una famiglia felice composta da due membri dello stesso sesso.
Il primo racconta il viaggio di un piccolo uovo che esplora le diverse tipologie di famiglie prima di nascere. Nel suo cammino, Piccolo Uovo si imbatte anche in una coppia di pinguini omosessuali. Alla fine del suo viaggio, tutte le famiglie gli sembrano ugualmente felici e quindi Piccolo Uovo smette di preoccuparsi del suo destino. Nel secondo, invece, un piccolo lupo di nome Jean viene cresciuto da due mamme, ma non ha nulla da invidiare a una famiglia tradizionale, perché le sue mamme “si amano come una mamma e un papà”.
Brugnaro sostiene di aver preso la decisione di vietarli nell’interesse della maggior parte delle famiglie – quelle “in cui vi sono una madre e un padre”.
La lista dei 49 libri proibiti affrontava il tema della diversità più in generale, dal colore della pelle alla religione e la disabilità. Molti di questi testi erano stati per anni presenti nelle biblioteche scolastiche e non avevano mai creato scalpore, fino a quando un gruppo di professori universitari non li ha inclusi in una lista di libri consigliati agli insegnanti delle scuole dell’infanzia per combattere pregiudizi e stereotipi.
Secondo la consigliera Camilla Seibezzi, che ha attivamente promosso la diffusione di questi titoli, i pregiudizi si radicano nella mente di un bambino all’età di tre anni, e per questo è necessario che questi libri vengano letti già durante le prime esperienze scolastiche.
Il web ha presto trasformato la lista proibita in una lista consigliata a tutti gli educatori dell’infanzia, ma ancora nessuno è riuscito a smuovere Brugnaro riguardo il divieto posto su Piccolo uovo e Jean ha due mamme.
Brugnaro è stato eletto lo scorso giugno con una lista di centrodestra e sostiene che tutte le sue azioni sono volte a salvaguardare gli interessi dei suoi elettori : “Saranno genitori e insegnanti a prendersi le proprie responsabilità in merito, andandoli nel caso a prendere in biblioteca,” ha detto.
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