La promozione shock di Libero: pistola al peperoncino insieme al giornale
Vittorio Feltri scrive in un editoriale: "Non è giustizialismo, la realtà è crudele e bisogna difendersi"
“Libero desidera dare una mano ai suoi lettori, anzi mettergli in pugno una vera e propria arma di autodifesa. Ovviamente, legale”. E così promuove una pistola al peperoncino a “un prezzo speciale”, da comprare direttamente in edicola. A scriverlo è Vittorio Feltri che nel suo editoriale di giovedì 11 ottobre su Libero sottolinea come in uno “Stato che si dice civile nonostante l’inciviltà di molti dei suoi abitanti, politici inclusi”, bisogna potersi difendere.
“Occorre darsi una mossa”, spiega ancora Feltri, e “attrezzarsi in modo autonomo se si vuole salvare la pellaccia. Qualora aspettassimo l’intervento del legislatore per fornirci gli strumenti onde salvaguardarci, ci potrebbe capitare non solo di fare la muffa, ma pure di morire. Dunque, tanto meglio provvedere in proprio”, continua l’editorialista.
E così nel suo editoriale Feltri si spende nel promuovere l’arma. Una pistola al peperoncino “all’avanguardia”, scrive. Si chiama “MIDIFENDO GA3”: “Non richiede il porto d’armi, è efficace, non letale, ha un getto potente 180km/h, una distanza di tiro di 3metri, e con buona pace degli ecologisti non contamina l’ambiente”.
Poi l’annuncio: “A partire da sabato 20 ottobre i lettori di Libero potranno acquistarla in edicola al prezzo esclusivo di 43,50 euro anziché 59”, scrive Feltri. “Insomma, nel nostro piccolo, contribuiremo a proteggervi, poiché non possiamo pretendere che le forze dell’ordine siano onnipresenti e si dedichino ad ogni singolo cittadino minuto per minuto”.
“Badate bene”, avverte, “non vi potremo difendere dalla stupidità, dai danni prodotti dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, dall’aumento del debito pubblico né dallo spread”. Ma a tutto il resto ci pensa Libero.
Il quotidiano metterà i cittadini “al sicuro dai malintenzionati, dai furfanti, dagli stupratori e dai delinquenti sempre più attivi sulla penisola, da Nord a Sud”. Non poteva non toccare il nodo dell’immigrazione, Feltri, che non manca di attribuire parte della criminalità da cui difendersi all’accoglienza “indiscriminata di chiunque abbia voluto usurpare il nostro territorio varcando le fron- tiere senza uno straccio di documento finendo obtorto collo con il vivere per strada nonché di espedienti, tra cui furti, rapine, aggressioni e chi più ne ha più ne metta”.
Libero, sottolinea il giornalista, non è per la “giustizia da sé”, ma si preoccupa di spingere il cittadino alla “virtuosa autonomia”. Feltri e i suoi promuovono quindi “l’adozione di quelle misure minime di tutela dell’incolumità e della sicurezza personale e dei propri cari”.
Perché acquistare una pistola del genere? Perché le “nuove armi sono innocue, hanno un costo accessibile, sono dissuasive e ci possono salvare la vita”, spiega Feltri. E, inoltre, “genitori, nonni, mariti, fratelli, sorelle, saranno più sereni nel sapere che i congiunti che rincasano tardi la sera o sono costretti ad attraversare zone ‘pericolose’ o a viaggiare su vagoni semivuoti in orari particolari hanno in tasca o nella borsetta un aggeggio di questo tipo, che non produce danni irreversibili e che consente a chi lo adopera di correre più veloce di una gazzella nella Savana sottraendosi agli artigli di chi vorrebbe fargli del male”.
L’editoriale di Vittorio Feltri fa da spalla a una paginata in cui si descrivono con minuzia di particolari caratteristiche e peculiarità della pistola al peperoncino promossa dal fondatore del quotidiano.
“Pistola al peperoncino per evitare le aggressioni”, è il titolo. “È legale, non richiede porto d’armi e spara a una velocità di 180 km/orari. Gli effetti (nausea e spasmi) durano un’ora”. Quindi l’annuncio promozionale nell’occhiello dell’articolo: “In vendita con «Libero» dal 20 ottobre a un prezzo speciale”.