“Ospitiamo il marocchino e poi lui ci dà fuoco”: i titoli “Libero” e “La Verità” dopo l’incendio di Mirandola
Libero La Verità incendio Mirandola | Oggi, mercoledì 22 maggio, i quotidiani Libero e La Verità dedicano le loro prime pagine ai fatti di Mirandola (Modena) accaduti nella notte di lunedì 20 maggio, quando un giovane di origine nord-africana ha dato fuoco alla sede della Polizia Municipale di Mirandola provocando la morte di due persone, due feriti gravi e 16 intossicati. (Qui la ricostruzione dettagliata di quello che è accaduto).
La tragedia ha suscitato diverse reazioni da parte della politica, come quella del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha subito ribadito il suo impegno a far sì che i porti restino chiusi.
Ecco come titola Libero nella giornata di mercoledì: “Ospitiamo il marocchino e poi lui ci dà fuoco”.
Il quotidiano La Verità, fondato nel 2016 da Maurizio Belpietro, non è da meno: “Anche se bruciano le sedi della polizia, il decreto per cacciarli non è urgente”, si legge sempre in prima pagina.
Non è la prima volta che Libero sceglie titoli provocatori. A inizio maggio, il giornale se l’era presa con l’attivista per il clima Greta Thunberg, con un titolo decisamente sopra le righe: “Riscaldamento del pianeta? Ma se fa freddo”.
Sempre sulla giovane svedese, il quotidiano fondato e diretto da Vittorio Feltri ha scritto il 18 aprile scorso: “La Rompiballe va dal Papa” e poi “Bergoglio in Vaticano: vieni avanti Gretina”.
Il ragazzo nord-africano che ha dato fuoco alla sede della Polizia Municipale di Mirandola causando l’esplosione che ha coinvolto un appartamento attiguo aveva precedenti penali ed era stato colpito da un decreto di espulsione. Quello della tragedia era in effetti il suo ultimo giorno di permanenza in Italia.
Il giovane, scappato da diverse case famiglia a Roma, era arrivato nel modenese da pochi giorni ed era stato trovato in stato di ipotermia alla stazione di San Felice sul Panaro. È stato ricoverato all’ospedale di Mirandola, da cui è fuggito lunedì, strappandosi le flebo.
Al momento dell’incendio, diversi testimoni hanno riportato che si trovava in stato confusionale. Difficile ricostruire la sua identità, dal momento che il giovane, che è stato arrestato dai carabinieri, ha cambiato identità diverse volte.