Legittima difesa: via libera della Camera con 373 sì, il testo passa al Senato
Il 6 marzo 2019 la Camera ha approvato con 373 voti a favore il testo della Legittima difesa, cavallo di battaglia della Lega. I voti contrari sono stati 104 e 2 gli astenuti.
Adesso il testo ritorna all’esame del Senato dopo essere stato modificato dalla Camera.
Il giorno prima la Camera aveva votato a favore dei primi articoli della riforma della legittima difesa. (Qui abbiamo spiegato nel dettaglio cosa cambia nei primi 5 articoli).
Il testo appena approvato dall’esame della Camera interviene su alcuni articoli del codice penale, interessando in particolare il 52 e il 55 del codice penale.
La legge voluta dalla Lega riconosce “sempre” la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa “se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi”, “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”.
Inoltre viene allargata la copertura della legittima difesa: affinché scatti la non punibilità non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma, così come non serve più che vi sia una minaccia specifica “alla persona”.
L’approvazione della legge voluta dalla Lega aveva messo in crisi il Movimento e si temeva che i 5 Stelle non avrebbero appoggiato il testo. Di Maio alla vigilia del voto alla Camera aveva però rassicurato che i pentastellati non avrebbero voltato le spalle a Salvini.
“Non c’è tutto questo entusiasmo nel M5s sulla legittima difesa, ma noi siamo leali. Se approvando questa legge si dice che si possono utilizzare di più le armi, questo non è il mio modello di paese”, aveva detto il vicepremier a Rtl 102.5.