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Cosa prevede la legge sulla prevenzione del terrorismo approvata alla Camera

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La proposta di legge dei deputati Manciulli e Dambruoso ha ricevuto l'approvazione il 18 luglio. Ora il testo passerà all'esame del Senato

Il 18 luglio, con 251 voti favorevoli, 109 contrari e 13 astenuti è stata approvata dalla Camera la legge sulla prevenzione del terrorismo.

Il progetto di legge, presentato a gennaio 2016 dai deputati Stefano Dambruoso e Andrea Manciulli – che è anche presidente della delegazione parlamentare italiana alla Nato –, propone di prevenire fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell’estremismo jihadista e provvedere al recupero di quei soggetti già coinvolti in attività eversive.

Ma cosa prevede il testo che ora dovrà essere approvato anche dal Senato?

L’articolo 2 della legge propone l’istituzione del Centro nazionale sulla radicalizzazione (Crad) presso il Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del ministero dell’Interno. Sarà proprio questo centro a sviluppare gli interventi di prevenzione e a occuparsi del recupero di chi è già affiliato a organizzazioni terroristiche di matrice islamista.

Questa agenzia elaborerà un piano strategico nazionale in cui saranno elencate tutte le misure necessarie allo scopo. Il Centro nazionale sulla radicalizzazione potrà anche utilizzare i fondi europei della Radicalisation Awareness Network, destinati proprio a finanziare programmi di recupero di potenziali terroristi.

La legge prevede di istituire presso le prefetture dei capoluoghi di regione i Centri di coordinamento regionali sulla radicalizzazione (Ccr) che dovranno coordinare le loro attività con il Crad nell’ambito del piano strategico nazionale.

È prevista inoltre la creazione di un Comitato parlamentare per il monitoraggio di questi fenomeni, composto da cinque deputati e cinque senatori. Questo nuovo organo, insieme al governo, dovrà presentare un rapporto annuale al Parlamento sull’attività svolta dal Comitato e sulle politiche attuate in quest’ambito da Palazzo Chigi.

La legge proposta dagli onorevoli Dambruoso e Manciulli presenta poi una novità prevedendo una formazione specialistica, anche per le lingue, e dispone interventi finalizzati a prevenire episodi di radicalizzazione in ambito scolastico. Ministeri e amministrazioni locali dovranno infatti assicurare attività di formazione al proprio personale militare, penitenziario, di polizia, scolastico, assistenziale e socio-sanitario in tema di dialogo interculturale e interreligioso.

Per quanto riguarda le scuole, la proposta di legge prevede di inserire all’interno dell’offerta formativa anche la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture.

Sarà così possibile stipulare convenzioni tra gli istituti scolastici e università e associazioni per lo sviluppo di iniziative che prevedano la presenza di esperti in tema di prevenzione del terrorismo.

Ogni anno poi 5 milioni di euro saranno stanziati per permettere a docenti e studenti l’accesso a iniziative di dialogo interculturale e interreligioso con scuole di altri paesi, finanziando il potenziamento delle infrastrutture digitali delle scuole. 

Queste iniziative saranno coordinate dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura e saranno finalizzate a istituire specifici programmi di contrasto dell’odio on-line.

Anche per le università saranno stanziati 5 milioni di euro l’anno per finanziare progetti per la formazione universitaria e post-universitaria di figure professionali specializzate nella prevenzione e nel contrasto alla radicalizzazione e all’estremismo violento di matrice jihadista, nel dialogo interreligioso, nelle relazione interculturali ed economiche e nello sviluppo dei paesi di emigrazione.

Infine, la proposta prevede l’adozione di un piano nazionale per garantire ai detenuti, oltre che alla loro rieducazione, anche la deradicalizzazione, in coerenza con la strategia elaborata dal CRAD.

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