Il Senato ha approvato la legge sulla legittima difesa. Salvini: “Dalle parole ai fatti”. Pd: “Sarà il far west”
La legge è stata votata da una maggioranza allargata di 195 sì. Ad esprimere un voto favorevole sono il Movimento 5 Stelle e la Lega, oltra a Forza Italia e a Fratelli d'Italia
Il Senato, mercoledì 24 ottobre, ha approvato la legge sulla legittima difesa. Ora il testo passa alla Camera.
La legge è stata votata da una maggioranza allargata di 195 sì. I voti contrari sono stati 52 e un astenuto.
Ad esprimere un voto favorevole il Movimento 5 Stelle e la Lega, oltra a Forza Italia e a Fratelli d’Italia. Mentre si sono espressi in modo contrario i partiti d’opposizione del centrosinistra, il Partito Democratico e Liberi e Uguali.
“La difesa è sempre legittima. Dalle parole ai fatti”, ha commentato sui social il ministro degli Interni Matteo Salvini, che della legge aveva fatto un cavallo di battaglia. E ha poi aggiunto in serata: “Siamo felicissimi. Continuiamo a mantenere gli impegni presi con gli italiani”.
“Sarà il far west”, ha commentato il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci.
“Forza Italia ha votato la riforma della legittima difesa, perchè fa parte del programma di governo condiviso con la Lega e risponde alle esigenze di sicurezza e tutela dei cittadini. Anche su questo provvedimento, però, la maggioranza è stata costretta a pagare dazio al Movimento 5Stelle. Poteva essere un’ottima legge, mentre invece è solo una buona legge”, ha dichiarato in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.
La nuova legge stabilisce che la difesa è sempre legittima ma resta il principio di proporzionalità. Tuttavia, la legittima difesa scatta anche senza l’effettiva minaccia di un’arma e viene riconosciuta anche se ci si trova un uno stato di semplice “grave turbamento”. (Qui abbiamo spiegato cosa cambia con la nuova legge)
In particolare, sono cambiati l’articolo 52 e l’articolo 55 del codice penale. Si riconosce “sempre” la sussistenza della proporzionalità tra offesa e difesa “se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi”, “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumita’, i beni propri o altrui, quando non vi e’ desistenza e vi e’ pericolo d’aggressione”.
Un’ulteriore modifica è introdotta nell’articolo 3, che prevede la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della pena per chi ha commesso un furto in appartamento solo dopo che si è integralmente pagato l’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.
Inoltre, sono inasprite le pene per violazione di domicilio e furto in appartamento. Viene innalzata a quattro anni la pena massima di carcere per la violazione di domicilio e, quanto al furto in abitazione e scippo, si arriva fino a un massimo di sei e sette anni di carcere.
Sono inasprite anche le sanzioni con un massimo di 2.500 euro (attualmente 2000 euro). Infine, vengono aumentati anche gli anni massimi di carcere per la rapina, fino a sette.