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Manovra: via libera definitivo dalla Camera. Ora è legge

Immagine di copertina
Il premier Conte. Credit: Alberto PIZZOLI / AFP

La legge di Bilancio è stata approvata in via definitiva alla Camera nel pomeriggio di domenica 30 dicembre 2018  (qui tutti gli aggiornamenti in diretta).

Una corsa contro il tempo quella del governo giallo-verde, dato che la legge doveva essere approvata entro il 31 dicembre pena, oltre all’aumento dell’Iva al 24,2 per cento a causa della mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, l’imposizione dell’esercizio provvisorio (qui abbiamo spiegato di cosa si tratta)

Uno degli argomenti di cui si è più discusso nelle ultime ore è stato il blocco dell’aumento del costo dei pedaggi autostradali voluto dal ministero dei Trasporti.

La manovra è stata approvata dalla Camera con 313 voti a favore e 70 contrari.

La fiducia e le proteste

Il 28 dicembre il governo ha deciso di porre la questione di fiducia anche alla Camera, dopo aver ottenuto l’ok al maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità al Senato tra le polemiche dell’opposizione, scese in piazza a protestare.

Nel corso della giornata il Partito democratico e altre associazioni hanno indetto una manifestazione contro la legge di Bilancio organizzando un sit-in in piazza Montecitorio, all’esterno della Camera dei Deputati (qui tutti gli aggiornamenti sulla politica italiana)

Anche Forza Italia ha annunciato che sarà nelle piazze e nelle città italiane a partire da gennaio 2019 “per fare un’opposizione durissima e spiegare agli italiani il fallimento di questo governo”. L’annuncio della mobilitazione è stato dato dal presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio in cui ha espresso le sue perplessità sulla manovra alla vigilia del voto.

Bagarre in aula

L’approvazione della manovra ha dato vita a diversi momenti di tensione nell’aula di Montecitorio tra maggioranza e opposizione con il presidente della Camera, Roberto Fico, che in più occasioni ha faticato a mantenere l’ordine.

il 28 dicembre c’è stata una vera e propria rissa tra deputati di Lega e Pd (qui il video): Enrico Borghi e Emanuele Fiano (Pd) si sono lanciati verso la presidenza protestando contro Fico, colpevole di non aver cassato la decisione della commissione Bilancio di trasmettere all’aula il testo della manovra senza aver proceduto ad alcuna votazione. Borghi e Fiano sono stati placcati dai commessi dell’aula.

Successivamente i deputati Luigi Marattin e Borghi (Pd) per poco non sono venuti alle mani con il leghista Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, che avrebbe rivolto un insulto a un collega.

Bagarre anche il 29 dicembre: verso la fine delle dichiarazioni di voto tutti i deputati di Forza Italia hanno indossato delle pettorine azzurre con scritto: “basta tasse”, “giù le mani dalle pensioni” e “giù le mani dal non profit”. La seduta è stata sospesa per 5 minuti.

Proteste anche dal Pd per l’intervento di Teresa Manzo, deputata M5S. Fico ha richiama i dem, alzando anche la voce: “Tutti hanno diritto di fare il proprio intervento come voi avete fatto il vostro”.

L’iter della manovra 

Il 27 dicembre il testo della manovra ha ricevuto il via libera della commissione Bilancio della camera, passando così all’esame dei deputati il giorno dopo.

L’8 dicembre la Camera aveva già dato il primo ok alla manovra, che era quindi passata al vaglio del Senato lo scorso 23 dicembre.

Prima ancora, il 19 dicembre, era invece arrivato il responso della Commissione Ue, che aveva dato il via libera all’accordo raggiunto con il governo italiano sulla manovra, decidendo anche di non avviare la procedura per deficit eccessivo.

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