Il governo trema: ora è scontro su immigrazione, legittima difesa e autonomia
“Qui sta saltando tutto. È scontro continuo. La Lega sta alzando il tiro. E Di Maio dorme”. Le voci che arrivano dal Movimento 5 stelle nelle ore successive alla votazione contro il Global Compact, grazie all’astensione della maggioranza, che ha consentito l’approvato una mozione di Fratelli d’Italia, sono chiare.
“Siamo sempre più schiacciati sulla linea leghista. Così non va. È ora di staccare la spina”. La linea della ‘corrente Fico’ è chiara e gli ultimi fatti stanno aumentando il malcontento tra gli esponenti stellati.
Non è un caso che nelle ore post crollo (elettorale) in Sardegna diversi parlamentari del Movimento abbiano alzato la voce sui tre temi, attualmente, al centro dell’agenda politica: oltre al Global Compact la legge sull’autonomia e quella sulla legittima difesa.
E non è un caso che proprio ieri Conte abbia chiamato a Palazzo Chigi, per quella che è diventata famosa come la “cena delle chiacchiere”, i due vicepremier.
Salvini, uscito vincitore dalle ultime tornate elettorali, ha alzato il tiro: vuole “ora e subito” sia la legge sull’autonomia che quella sulla legittima difesa. E intanto ha incassato lo stop al patto Onu sull’immigrazione.
Così, mentre i tre “vertici” di governo si incontravano a cena, Alfonso Bonafede andava in tv a ribadire che quella sulla legittima difesa “è anche una battaglia del Movimento 5 stelle”.
Stesso tono usato da Luigi Di Maio: “La legge è nel contratto e rispetteremo i patti”.
Il piano del Movimento 5 stelle sul tema è quello di prendere tempo e provare ad arrivare alle elezioni europee senza il via libera alla riforma. Difficile, viste le pressioni di Matteo Salvini, che vuole usare le “armi facili” come asso da giocarsi nella campagna elettorale europea.
Nelle stesse ore tre esponenti del Movimento, Giuseppe Brescia, Valentina Croneli e Doriana Sarli, hanno votato “no”, in dissenso con il proprio gruppo, la mozione di Fratelli d’Italia sul “contrasto all’immigrazione clandestina” e, in particolare, sull’impegno – poi preso dal parlamento – di non sottoscrivere il Global Compact.
Ultimo scontro, quello sull’autonomia. Un comunicato stampa “anonimo” firmato genericamente Movimento 5 stelle nelle ultime ore ha creato un vero e proprio caso, facendo infuriare la ministra per gli Affari regionali, Erika Stefani, che ha affidato al Corriere della Sera il suo sfogo.
“Io so che questo governo si basa su un contratto, e le autonomie sono in quel contratto”. L’obiettivo: la chiusura con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna prima delle europee.
In un comunicato senza firma, come detto, i Cinquestelle l’hanno accusata di “avanzare in solitaria” sulle nomine della partita. “Io sono abituata a mettere la faccia in tutto quel che faccio. Commentare note anonime anche costruite male e poco comprensibili non mi compete. Per dire: a oggi non è chiaro cosa significasse quella nota”.