Le notizie di oggi
Quello che dovete sapere per questa giornata
Bulgaria: il Paese ha rifiutato l’utilizzo del suo spazio aereo ad alcuni aerei russi la scorsa settimana, per paura che la Russia stesse incrementando il suo sostegno militare al regime di Bashar al-Assad, in Siria. Il governo russo sostiene che gli aerei stessero trasportando aiuti umanitari, ma secondo fonti attendibili vicine al governo bulgaro, non sarebbe stato così. La Russia e l’Iran sono gli alleati chiave di Assad nella guerra in corso dal 2011 in Siria, in cui sarebbero morte oltre 250mila persone.
– Turchia: una folla di persone ha attaccato la sede centrale del partito Democratico del popolo (HDP) nella capitale Ankara. Il palazzo del partito filo-curdo ha preso fuoco, ma non ci sono stati feriti. L’attacco avviene in una settimana di alte tensioni tra il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan e i militanti curdi, che hanno ucciso oltre 30 membri delle forze di sicurezza del Paese in due giorni. L’8 settembre, la Turchia ha lanciato attacchi aerei contro alcune basi del PKK nel nord dell’Iraq ed è entrata in territorio iracheno per dare la caccia a militanti curdi per la prima volta dall’inizio di una tregua cominciata due anni fa.
– Yemen: un raid aereo condotto dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita avrebbe ucciso almeno 22 persone nei pressi del porto di al-Hodeidah, nell’est del Paese. L’attacco nella zona controllata dai ribelli houthi era diretto a trafficanti di armi e carburante, ma alcuni attivisti houthi hanno dichiarato che le vittime sarebbero quasi tutte pescatori indiani.
– Burundi: il portavoce del partito dell’Unione per la pace e lo sviluppo (UPD), Patrice Gahungu, è stato ucciso da alcuni uomini armati mentre stava tornando a casa in macchina, nella capitale Bujumbura, il 7 settembre. Il leader dell’UPD, Zedi Feruzi, era già stato ucciso lo scorso maggio. Il partito è un noto oppositore del Presidente Pierre Nkurunziza, che è stato eletto ad un terzo mandato durante le elezioni contestate tenutesi a luglio.
– Egitto: l’esercito egiziano avrebbe ucciso 56 militanti dell’Isis in due giorni. Lo scorso lunedì era stata annunciata una “grande operazione militare” contro gli affiliati dello Stato Islamico nella pensiola del Sinai, sul Mar Rosso, a nord del Paese. I numeri dichiarati dall’esercito sono molto spesso impossibili da verificare.
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