Le notizie di oggi
Quello che dovete sapere per questa giornata
Grecia: entro le ore 23 del 30 giugno il governo greco deve ripagare il debito di 1,6 miliardi al Fondo monetario internazionale. Il 29 giugno le banche sono state chiuse e riapriranno solo dopo il referendum del 5 luglio, con cui i cittadini potranno decidere se accettare o meno la proposta formulata dai creditori internazionali riguardo il pagamento del debito. Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha chiesto ai cittadini di votare no e ha dichiarato che presenterà le dimissioni se la Grecia non voterà contro i tagli e l’austerity imposti dai creditori. Qui il punto su cosa sta succedendo in Grecia.
– Burundi: il 29 giugno si sono tenute le elezioni legislative e amministrative in Burundi e i risultati dovrebbero essere resi pubblici nella giornata di oggi. Le persone aventi diritto al voto erano 3,8 milioni, ma l’opposizione ha invitato i cittadini a boicottare le elezioni e l’affluenza è stata scarsa. Ci sono stati scontri di fronte a diversi seggi, che seguono due mesi di forti tensioni e violente proteste contro la decisione del presidente Pierre Nkurunziza di candidarsi per la terza volta consecutiva. Il 15 luglio dovrebbero svolgersi le elezioni presidenziali.
– Indonesia: un aereo militare è precipitato in un quartiere residenziale della città di Medan, nel nord di Sumatra, in Indonesia. A bordo c’erano almeno 12 persone, ma il numero delle vittime non è ancora stato confermato.
– Stati Uniti: il governo americano ha dichiarato che fornirà nuovamente aiuti militari al Bahrein. Gli aiuti erano stati bloccati nel 2011, quando il regno del Bahrein, di fede sunnita, aveva represso violentemente le proteste anti-governative da parte degli sciiti. Tra il 65 e il 75 per cento dei musulmani nel Paese è di fede sciita. Il portavoce del dipartimento di Stato americano John Kirby ha detto che il Bahrain ha fatto numerosi progressi per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, ma la sua affermazione è stata contestata da numerosi attivisti e Ong, tra cui Human Rights Watch.
– Yemen: la notte tra il 29 e il 30 giugno almeno 30 persone sono rimaste ferite in un attacco rivendicato dall’Isis a Sanaa, capitale del Paese. Un’autobomba è esplosa durante un funerale a cui stava partecipando un gruppo di ribelli sciiti houthi. Il numero delle vittime non è ancora stato confermato.
– Tunisia: le forze di polizia tunisine hanno arrestato un gruppo di persone, sospettate di essere coinvolte nell’attentato del 26 giugno nella località turistica di Sousse, in cui sono morte 38 persone oltre all’attentatore. Il ministro degli Interni tunisino ha dichiarato che schiererà mille soldati per proteggere le coste e i resort turistici del Paese.
– Giappone: due persone sono morte a bordo di un treno proiettile ad altissima velocità in Giappone, che viaggiava da Tokyo a Osaka, quando uno dei due passeggeri si è dato fuoco. Altre sei persone sono rimaste ferite.
– Iran: proseguiranno a Vienna i negoziati sul nucleare in Iran, tra il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, i rappresentanti dell’Unione europea, i cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) e la Germania. La scadenza dei negoziati era stata fissata per il 30 giugno, ma è stata prorogata.
The Post Internazionale (@thepostint)
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