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L’Italia è tra le peggiori nazioni europee per numero di persone ridotte in schiavitù

Immagine di copertina

Secondo Walk Free Foundation l'Italia è al 49esimo posto su 167 paesi, tra Guatemala e Malesia e in numero assoluto di schiavi è la peggiore in Europa dopo la Polonia

L’Italia è tra le peggiori nazioni d’Europa per sfruttamento della schiavitù. Nel rapporto pubblicato dalla Walk Free Foundation, che analizza l’incidenza della schiavitù nelle nazioni del mondo, l’Italia ha ottenuto pessimi risultati.

Il nostro paese, infatti, è la seconda nazione europea per numero assoluto di schiavi, seconda nell’Unione europea solo alla Polonia, con 129.600 persone ridotte in schiavitù. Anche nella classifica finale, rapportata alla popolazione, i risultati sono poco incoraggianti.

Siamo infatti dietro a tutte le altre nazioni più ricche dell’Unione europea. Peggio di noi solamente i paesi dell’est Europa e Cipro.

Quello che impressiona per la posizione italiana è però il rapporto con gli altri paesi.

Intanto l’Italia si colloca tra Guatemala e Malesia. Supera poi buona parte dei paesi del Terzo Mondo. Solo per esemplificare dopo l’Italia, sopra la soglia dei 100 mila schiavi, troviamo paesi come Niger, Somalia, Malawi, Mali, Zambia, Haiti, Repubblica Dominicana e Ghana.

E il resto dei paesi europei? La loro posizione è molto lontana da quella dell’Italia. Colpiscono in particolare per distanza i principali paesi dell’Europa:

La Germania è al 117esimo con 14.500 persone ridotte in schiavitù, Francia al 124esimo posto con 12.000, la Gran Bretagna al 127esimo posto con 11.700 e la Spagna al 134esimo con 8.400. Chiudono la classifica europea, Svizzera (1.500 persone), Danimarca (1.000) e Irlanda (800).

Inoltre, rispetto ad altri stati, l’impegno del governo italiano è giudicato ancora insufficiente nella lotta contro lo sfruttamento tanto da collocarlo al 42° posto con un rating B (dove il massimo è AAA) nella classifica globale di azione delle istituzioni.

A finire spesso vittime della schiavitù nel nostro paese sono migranti e rifugiati, particolarmente vulnerabili allo sfruttamento.

Complessivamente, al mondo ci sono oltre 48 milioni di persone ridotte in schiavitù.

Al primo posto per percentuale di schiavi rispetto alla popolazione c’è la Corea del Nord, con il 4,37 per cento. In termini assoluti, l’India è lo stato con il maggior numero di schiavi, sono 18,35 milioni, seguita da Cina (3,39 milioni), Pakistan (2,13 milioni), Bangladesh (1,53 milioni) e Uzbekistan (1,23 milioni).

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