Cosa si sono detti Gentiloni e Macron
Gli argomenti sul tavolo dei premier di Italia e Francia durante l'incontro bilaterale tenutosi a palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto a palazzo Chigi il premier francese Emmanuel Macron.
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Prima di recarsi nella sede del capo del governo italiano i due, accompagnati dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, si sono recati in visita privata presso la Domus Aurea.
“Continueremo a fare grandi cose con l’Italia, continueremo con l’intesa fra i nostri paesi”. le parole del presidente francese.
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Commentando il sito archeologico, il capo dell’Eliseo lo ha definito “favoloso”.
“E’ una testimonianza del genio europeo di tutte le epoche”.
Al termine dell’incontro i due leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.
“L’incontro di oggi con Macron è stata un’occasione per rinnovare i nostri impegni bilaterali”, le parole di Gentiloni ai cronisti.
“E’ inutile ricordare quanto siano importanti, storici e straordinari i rapporti tra Italia e Francia. C’è una cooperazione economica molto importante. Ci sono molti investimenti importanti, abbiamo scambi commerciali per un volume intorno agli 80 miliardi. La Francia è il secondo partner dell’Italia e l’Italia della Francia”, ha aggiunto.
“Abbiamo deciso di dare una cornice più stabile e ambiziosa. Abbiamo deciso di mettere al lavoro un gruppo di persone per un trattato che può rendere ancora più forte e sistematiche le nostre relazioni. E’ un trattato rivolto al futuro che può essere un contributo anche per il futuro della Ue”, ha continuato il premier italiano.
Il tema europeo è stato al centro dei colloqui tra Gentiloni e Macron.
“C’è da prendere atto di una crescente domanda di Europa nel mondo. A questa domanda di Europa cercheremo di dare un contributo nei prossimi mesi”, aggiunge il premier.
“O nei prossimi mesi riusciamo a fare passi avanti dal punto di vista del progetto europeo o si rischia di perdere un’occasione. Siamo convinti che i dati incoraggianti delle nostre economie rappresentino un’opportunità da non sprecare”, ha concluso Gentiloni.
Da parte sua, Macron ha voluto subito rendere omaggio alla decisione dell’Italia di sostenere la missione militare in Niger.
Altra questione in agenda è stata quella sul tema dei migranti: “Italia ha fatto un ottimo lavoro per ridurre la destabilizzazione derivante dal fenomeno migratorio. Esprimo tutto il mio rispetto per il lavoro condotto e la qualità della cooperazione”, ha dichiarato Macron.
“L’Italia entra in un periodo elettorale, vorrei sottolineare quanto sono stato contento di lavorare con il premier Gentiloni. Spetterà al popolo italiano decidere ed esprimersi ma consentitemi di dire che l’Europa ha avuto molta fortuna ad avere Paolo Gentiloni. Mi auguro che potremmo continuare il lavoro che abbiamo cominciato”, le parole del presidente francese.
Italia e Francia stanno lavorando alla stesura di un trattato nello “spirito del nostro rapporto forte, strutturandolo per poter dare nuove prospettive, nuove forme di cooperazione che consentiranno di andare oltre”. ha spiegato Macron. “L’obiettivo comune è poterlo concludere nel prossimo vertice bilaterale che si terrà in Italia nel 2018”.
In Europa “c’è un rapporto franco-tedesco strutturante ma non esclusivo. Il rapporto con l’Italia ha un’altra storia, un’amicizia speciale che non è in concorrenza né inferiore ma complementare con il rapporto franco-tedesco”.
“Non possiamo promettere ai cittadini europei che il problema dei grandi flussi migratori si possa cancellare con ricette miracolose. Bisogna gestire una politica e farlo insieme. La cooperazione tra Francia e Italia è un modello”, ha detto Gentiloni parlando del problema migranti.
“I flussi devono diminuire ma io penso che i progressi fatti l’anno scorso ci indicano che questa strada non è impossibile. Occorre gestire questo fenomeno in modo organizzato, umano e legale. Il 2017 da questo punto di vista e’ stato un anno incoraggiante anche se ci lascia molti problemi”, ha aggiunto.
“Dobbiamo fare passi in avanti sui controlli delle vie nel Sahel. Bisogna lavorare anche per la ricomposizione in Libia. Speriamo che si possano convocare delle elezioni nella seconda metà degli anni prossimi. E’ una strategia complessa che non si risolve in pochi giorni, ma abbiamo fatto passi avanti significativi. Nessuno in Europa si può sottrarre alla responsabilità di dare un contributo”, sottolinea il premier, “ci sono principi di solidarietà”.
“L’auspicio è che il 2018 sia un anno utile e anche di rifondazione per l’Europa. Abbiamo un’opportunità inedita, l’Europa sta riuscendo a uscire dalla crisi dopo dieci anni”, ha detto Macron.
“Dobbiamo prendere decisioni molto importanti e dare prospettive per il decennio che ci aspetta: se l’Europa è stata balbuziente negli ultimi anni è perché mancava una prospettiva a lungo termine, la volontà comune è di costruire un’Europa più sovrana, unita e democratica, rendendola una potenza”, ha concluso il capo dell’Eliseo.