Tutti i numeri sul femminicidio in Italia
L'allarme di D.i.Re, Donne in rete contro la violenza: "Fin dalla sua formazione l’attuale governo ha mostrato scarsa attenzione ai temi trattati dalla Convenzione di Istanbul, oltre che presentarsi in generale come reazionario rispetto ai diritti e alle libertà delle donne"
L’Italia fa pochi passi avanti nel contrasto alla violenza sulle donne e nella tutela delle vittime di violenza. Le norme sono declamate ma poco applicate. I fondi pubblici sono scarsi e usati male.
Non solo: dei contributi messi a disposizione, è utilizzato solo lo 0,02 per cento. Poi, si aggiungono una scarsa preparazione del personale sanitario e delle forze dell’ordine. Gli interventi di protezione sul territorio sono scarsi e i centri antiviolenza a disposizione non bastano.
Il quadro, non rassicurante, emerge dal monitoraggio stilato da oltre 30 associazioni ed esperte coordinate da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, per il GREVIO (Group of Experts on Action against Violence against Women and Domestic Violence), organismo indipendente del Consiglio d’Europa costituito da esperte/i che monitorano periodicamente l’applicazione della Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne e la violenza domestica nei diversi paesi che l’hanno ratificata.
“Il rapporto ombra è uno strumento fondamentale che evidenzia tutte le criticità in relazione all’attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia, al di là di quanto affermato dal Governo nel suo rapporto ufficiale”, spiegano le avvocate di avvocate di D.i.Re che hanno coordinato la redazione del rapporto ombra, Elena Biaggioni e Marcella Pirrone.
“Questo rapporto è tanto più importante se si considera che fin dalla sua formazione l’attuale governo ha mostrato scarsa attenzione ai temi trattati dalla Convenzione di Istanbul, oltre che presentarsi in generale come reazionario rispetto ai diritti e alle libertà delle donne”, sottolinea Lella Palladino, presidente di D.i.Re, la più grande associazione che si occupa di violenza contro le donne in Italia, con le sue 80 organizzazioni che gestiscono centri antiviolenza e case rifugio in 18 regioni.
I dati Istat sui casi di violenza nel 2017 – Lo scorso anno sono state 49.152 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza: 29.227 donne hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.
Secondo i dati raccolti dall’Istat – che ha svolto l’indagine sui servizi offerti dai Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità le regioni e il Consiglio nazionale della ricerca – il 26,9 per cento delle donne che si rivolgono ai centri sono straniere; il 63,7 per cento ha figli, minorenni in più del 70 per cento delle circostanze.