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Home » News

Nel 2019 lo sviluppo economico dell’Italia sarà uguale a quella dello Zimbabwe

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Secondo quanto emerge dalle previsioni Onu, la crescita economica per il 2019 dell’Italia è la stessa dello Zimbabwe.

Il governo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, quindi, ha gli stessi effetti sull’economia italiana di una guerra civile o di un regime autocratico, come spiega Il Foglio. 

Nelle settimane passate il premier Conte aveva detto che il 2019 sarebbe stato per l’Italia un “anno bellissimo“, specificando che la crescita economica nell’anno in corso sarà pari all’1 per cento.

Dati che tanto la Banca d’Italia quando il Fondo monetario internazionale hanno ridimensionato, portando la crescita allo 0,6 per cento, mentre la Commissione europea ha presentato una stima ancora più nera, pari allo 0,2 per cento.

Un dato che non rassicura, soprattutto se paragonato ai tassi di crescita economica di altri paesi nel mondo che l’Italia dovrebbe superare senza problemi.

Anche volendo accettare come veritiere le stime fornite dal premier, ciò vorrebbe dire che l’Italia si posizionerebbe al sestultimo posto nella classifica mondiale, arrivando così a pari merito con lo Zimbabwe.

Il paese africano però vive ancora gli effetti di una crisi economica causata dal regime di Mugabe, che ha stabilito il record mondiale di inflazione costringendo tra l’altro lo Zimbabwe a rinunciare alla propria moneta.

L’Italia e il paese africano non sono gli unici fermi all’1 per cento della crescita economica nel 2019: sugli stessi livelli infatti si attesta anche il Giappone, che deve però far fronte ad un grave problema di invecchiamento della popolazione.

Sempre secondo le stime dell’Onu, all’ultimo posto ci sarebbe la Siria, preceduta da Yemen, Repubblica democratica del Congo, Venezuela e Guinea equatoriale: questi i 5 paesi con la crescita economica più bassa per il 2019.

Migliore invece il dato relativo a Senegal, per cui si prospetta una crescita del 6,4 per cento e il Burkina Faso (6,3 per cento).

> Che cos’è il franco Cfa e perché non ha nulla a che fare con i migranti che arrivano in Italia
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