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“Il governo italiano ha impedito alla nave Diciotti di entrare nelle acque italiane”

Immagine di copertina
Foto d'archivio

L'imbarcazione della Guardia Costiera italiana si trova da quattro giorni in mare con 177 migranti in attesa di un porto sicuro. Per La Valletta, lo sbarco deve essere effettuato a Lampedusa. L'Italia accusa: "Il comportamento di Malta è inaccettabile, intervenga l'Unione Europea"

È scontro tra il governo maltese e quello italiano sulla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, ferma da quattro giorni al largo di Lampedusa in attesa del porto sicuro in cui approdare.

“La nostra posizione è che la Guardia costiera italiana non ha effettuato un soccorso ma ha impedito all’imbarcazione (l’imbarcazione con i 190 migranti, poi saliti a bordo della Diciotti, ndr) di entrare nelle acque italiane”, dichiarano a TPI fonti del governo maltese.

“La nave Diciotti non ha effettuato un soccorso ma una intercettazione. Ma, anche se si fosse trattato di un soccorso, la legge dice che i migranti devono essere portati in Italia perché sono appena fuori un porto italiano e perché, essendo su una nave italiana, sono già in territorio italiano”, aggiungono fonti interne a La Valletta.

“Al contrario di quanto affermato dal ministro degli Interni Matteo Salvini, non li abbiamo mandati a Lampedusa. Malta si trova molto più nord est della rotta che hanno preso: i migranti sono partiti dalla Libia diretti a Lampedusa e, percorrendo questa rotta, non passano affatto vicini a Malta”, dichiarano a TPI.

“Se Salvini vuole prendersela con qualcuno, deve farlo con la Guardia costiera italiana che in questi giorni non sembra essere stata molto attiva. Tranne questa imbarcazione, negli ultimi giorni Malta ha accolto l’Aquarius e altre 3 o 4 barche di migranti”.

“Non prendiamo i migranti della nave Diciotti perché non ne siamo i responsabili. Malta prende tutti i migranti di cui è responsabile secondo la legge e, anche se i giornali italiani non lo riportano, sull’isola arrivano barche con migranti in continuazione ma noi non facciamo scene come Salvini e Tondelli”, dichiarano a TPI.

La nave Diciotti della Guardia Costiera italiana è ferma da quattro giorni al largo dell’isola di Lampedusa in attesa che venga annunciato il porto sicuro in cui approdare. A bordo si trovano 177 migranti, tra cui 11 donne e alcuni minori.

Sulla Diciotti si trovano i migranti che si erano avvicinati alle coste maltesi ma che il governo di Malta aveva deciso di non soccorrere. Il barcone aveva così lasciato la zona SAR (Search and Rescue, ndr) maltese e si era avvicinato alle coste italiane, dove la nave della Guardia costiera italiana aveva soccorso i migranti. Sulla Diciotti erano passati 190 migranti ma in seguito 13 persone, a causa delle loro condizioni di salute, sono state portate nel poliambulatorio di Lampedusa. Tra le 190 persone soccorse dalla Guardia costiera c’erano 3 bambini affetti da scabbia, una donna incinta che ha avuto un aborto spontaneo e un uomo affetto da linfedema, mentre un altro presentava forti dolori addominali.

I migranti sono bloccati sulla nave perché ne Malta né l’Italia hanno concesso l’autorizzazione per lo sbarco.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha minacciato che, se Malta non permetterà l’approdo della nave, i migranti saranno riportati in Libia: “O l’Europa decide seriamente di aiutare l’Italia in concreto, a partire ad esempio dai 180 immigrati a bordo della nave Diciotti, oppure saremo costretti a fare quello che stroncherà definitivamente il business degli scafisti. E cioè riaccompagnare in un porto libico le persone recuperate in mare”.

Inoltre, Salvini aveva accusato Malta di avere accompagnato l’imbarcazione in acque italiane, quindi in una zona dove l’autorità italiana ha la responsabilità dei soccorsi.

Dello stesso parere il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che attacca il governo de La Valletta e richiede l’intervento dell’Unione Europea. “Diciotti dimostra che l’Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane”, ha scritto su Twitter. “Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L’Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere”. Inoltre, Toninelli chiede sanzioni per Malta per non aver soccorso il barcone.

Ha chiesto l’intervento dell’Unione Europea anche il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, che ha avviato contatti altri paesi per arrivare a una soluzione condivisa.

Secondo Malta, le autorità maltesi non erano obbligate a intervenire, o a indicare un porto sicuro, perché la barca non era in pericolo.

“La guardia costiera italiana ha intercettato i migranti all’interno del sar maltese, ma esattamente fuori territorio italiano, senza coordinamento con il competente rcc, soltanto per impedirgli di entrare nelle acque italiane”, ha detto il ministro degli Interni Micheal Farrugia.

“Un’intercettazione su una nave che esercita il suo diritto alla libertà di navigazione in alto mare non è considerata un salvataggio. Nel momento in cui i migranti sono sulla nave italiana Diciotti (territorio italiano) vicino a Lampedusa, l’unica soluzione finale è di sbarcarli a Lampedusa o in un porto italiano”, ha concluso.

Sul caso è intervenuto anche il Garante delle persone detenute e private della libertà, Mauro Palma, che ha chiesto informazioni urgenti e ha ipotizzato anche una violazione dei diritti.

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